lunedì 22 agosto 2011

Senza arte né parte

anno: 2011       
regia: ALBANESE, GIOVANNI
genere: commedia
con Vincenzo Salemme, Giuseppe Battiston, Donatella Finocchiaro, Hassani Shapi, Giulio Beranek, Ernesto Mahieux, Ninni Bruschetta, Mariolina De Fano, Paolo Sassanelli, Sonia Bergamasco, Alessandra Sarno, Chiara Torelli, Giusy Frallonardo, Elena Cantarone, Dante Marmone, Guglielmo Ferraiola, Pietro Ciciriello, Sara Piccinno, Alessandra De Luca, Michele Trecca, Vinicio Pittalis, Michele Bandiera, Ippolito Chiarello, Franco Miccoli, Fabio Frisenda, Mimmo Padrone, Luigi Cesaria, Lea Barletti, Leonardo Pellegrino, Paolo Cretì, Caterina Valente, Daniele Esposito, Francesco Maiorca
location: Italia
voto: 2

Ve li ricordate Alberto Sordi e Anna Longhi ne l'episodio Le vacanze intelligenti, tratto da Dove vai in vacanza? Ecco, bravi: tenetevi ben stretto quel ricordo perché se siete tra quelli che pensano che l'arte contemporanea - da Cattelan a Pistoletto - non sia altro che una gigantesca presa per i fondelli, almeno con l'Albertone nazionale due risate riuscivate a farvele. Nel film di Giovanni Albanese, che già aveva dato una prova assai flebile del suo talento col pessimo A.A.A.Achille, l'assunto di fondo è che l'arte contemporanea sia alla portata di tutti (Potevo farlo anch'io, non a caso, è il titolo di un fortunato libro del critico Francesco Bonami) e che quindi qualsiasi stupidaggine possa incoraggiare gli acquisti scellerati del plutocrate di turno. Assunto del tutto verosimile, almeno in Italia, paese nel quale, negli anni '80, i falsi Modigliani tennero banco per mesi e dove la credulità è di casa, come dimostra il fatto che il culto per Padre Pio sia vivo e vegeto. 
A giocare sulla credulità altrui ci provano appunto tre disoccupati di un pastificio salentino, riciclati come guardiani di una serie di tesori dell'arte del burino di turno (Sassanelli). I tre mangiano la foglia e capiscono che con un po' di fantasia e molta faccia tosta si possono fare soldi a palate. Cominciano allora a vendere opere fasulle a prezzi da capogiro. Ma non tutto andrà per il verso giusto.
A parte qualche fulminante battuta di Salemme e l'aria complice e divertita che sembra aleggiare sul set, nel film c'è poco altro: la cifra registica è di impronta smaccatamente televisiva, il plot fiacco, la risate pressoché assenti. E Vendola con la sua Film Commission potrebbe fare qualche sforzo in più per evitare un product placement così smaccato...    

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