lunedì 2 aprile 2018

Una donna fantastica (Una mujer fantástica)

anno: 2017   
regia: LELIO, SEBASTIAN 
genere: drammatico 
con Daniela Vega, Francisco Reyes, Aline Küppenheim, Luis Gnecco, Amparo Noguera, Antonia Zegers, Roberto Farías, Nicolás Gil Saavedra, Néstor Cantillana, Alejandro Goïc, Sergio Hernández    
location: Cile
voto: 7,5 

Marina (Vega) e Orlando (Reyes) si amano. Ma una notte lui si sente male e per di più, mentre sta per essere portato all'ospedale, precipita per le scale. I medici non ce la fanno a salvarlo e Marina - che rapidamente si dilegua dal nosocomio - perde l'uomo che amava proprio alla vigilia di un loro viaggio. Da quel momento per lei, che è un transessuale, comincia un calvario fatto di ricatti, minacce, insulti ("frocio"), botte, umiliazioni da parte della famiglia di lui, la ex moglie e il figlio in testa. Ma Marina ha la schiena dritta e cerca in tutti i modi di difendere il suo diritto a dire addio alla persona amata, a riprendersi il suo cane e a continuare, comunque, a vivere.
Dopo Gloria, il cileno Sebastian Lelio tratteggia ancora una volta una figura di donna (se non nel corpo, nello spirito) resiliente, sotto l'egida produttiva di Pablo Larrain. Un ritratto a tutto tondo, interpretato con incredibile intensità da un vero transessuale che è anche una cantante lirica (tanto che il regista consegna alla sua notevolissima voce l'ultima scena), un personaggio messo a servizio di una sceneggiatura che parte fortissimo ma che nella seconda metà del film perde intensità e un po' di spessore, accantonando la sottotrama poliziesca che sembra avere imboccato così come la ricerca sul passato del morto. Un peccato veniale per un'opera che è un pesante atto d'accusa alla borghesia cilena, parruccona e sessuofoba, e che è riuscito ad aggiudicarsi l'Oscar come migliore opera straniera e l'Orso d'argento per la sceneggiatura.    

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