giovedì 17 marzo 2016

Attraversando il bardo. Sguardi sull'aldilà

anno: 2015       
regia: BATTIATO, FRANCO  
genere: documentario  
con Lama Geshe Jampa Gelek, Guidalberto Bormolini, Lama Khangser Rimpoche, Lama Ciampa Monlam, Stanislav Grof, Fabio Marchesi, Ensitiv, Jack Sarfatti, Manlio Sgalambro, Alba Rohrwacher. Voce: Anna Menichetti    
location: Italia
voto: 5,5  

"Le sento più vicine le sacre sinfonie del tempo con un'idea: che siamo esseri immortali", cantava nel 1992 Franco Battiato. Nel 2016, al suo quarto film da regista (gli altri sono Musikanten, Perduto Amor e Niente è come sembra), ribadisce lo stesso concetto espresso ne Le sacre sinfonie del tempo: la morte è uno stato di passaggio. E questo passaggio è il bardo del titolo, ossia il  Bardo Todol, il testo più noto della letteratura tibetana, con il quale si fa riferimento a quello stato della mente nel quale, dopo la morte, la coscienza si separa dal corpo. Sguardi sull'aldilà, come recita il sottotiolo, si interroga sulla morte e sul suo significato scomodando monaci tibetani e teologi, ma anche fisici, filosofi e psichiatri. Difficile prendere le misure al film - al di là dell'aspetto squisitamente cinematografico, sostanzialmente inesistente - senza tenere conto delle fortissime antinomie in campo tra una visione (quella dell'autore) tutta spostata sul versante del misticismo, dell'impermanenza, dell'antimaterialismo e delle filosofie orientali e quella in larga parte radicata nella tradizione occidentale formatasi sul modello razionalista dell'antica Grecia, a dispetto dell'apparente elemento di che potrebbe fungere da ponte tra l'una e l'altra, rappresentato dal fisico quantistico Fabio Marchesi (oggi a capo di un'associazione denominata Entusiasmologia…). Per alcuni il film di Battiato potrebbe essere visto come una riflessione seria e ad ampio raggio sul tema della morte, declinato esclusivamente nella sua accezione spirituale; per altri puà trattarsi di un'occasione per spiluccare in un oceano di simbolismi, metafore e arditissime affermazioni apodittiche; per altri ancora, Attraversando il bardo potrebbe essere nient'altro che la summa del Battiato-pensiero, una ridda di affermazioni deliranti e vagamente supponenti, anche se elargite con mano felpata.    

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