lunedì 7 settembre 2015

Terzo mondo sotto casa

anno: 1970   
regia: FERRARA, GIUSEPPE
genere: documentario
con la voce di Achille Millo
location: Italia
voto: 7

L'esordio di Giuseppe Ferrara, che all'impegno civile attraverso il cinema ha dedicato un'intera carriera (da Il sasso in bocca, Cento giorni a Palermo e Il caso Moro ai molto meno riusciti Narcos, Segreto di Stato, I banchieri di Dio e Guido che sfidò le Brigate Rosse), parte da Roma sotto la consulenza del più noto sociologo italiano, Franco Ferrarotti. L'accademico, al quale si devono la consulenza e il commento, stava all'epoca lavorando sul raccapricciante passaggio della città eterna da capitale a periferia, con indagini sul campo entrate di diritto nella storia della disciplina. Il mediometraggio di Ferrara fa da ideale contrappunto alle analisi del sociologo piemontese, mostrando il contrasto tra la magniloquenza della Roma imperiale e le conseguenze degli sventramenti del centro città voluti dal fascismo, portando la macchina da presa nelle baracche del Mandrione e della zona Sud della città, mostrando le condizioni di vita inaccettabili, l'arte di arrangiarsi, i piccoli trucchi per sopravvivere di un'umanità figlia di un'irresponsabile disuguaglianza sociale.
Nelle catapecchie che sorgono come funghi nelle aree più degradate della città dominano disordine e promiscuità: nessuno può isolarsi, tutto avviene sotto l'occhio di tutti. La sola partecipazione sociale richiesta ai baraccati è il consumo: avere un televisore, un auto, un giradischi. Ferrarotti suggerisce la sua tragica analisi: "tutto questo non è provvisorio: la città ha bisogno del popolo delle baracche, strumento necessario a una società basata sullo sfruttamento".
Un film dall'enorme valore storico, che documenta il drammatico insediamento nelle borgate di una popolazione di origine soprattutto meridionale, costretta a vivere tra topi, fogne a cielo aperto e senza elettricità.    

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