lunedì 21 settembre 2015

Fair Game (Caccia alla spia)

anno: 2010       
regia: LIMAN, DOUG 
genere: spionaggio 
con Naomi Watts, Sean Penn, Sam Shepard, Sonya Davison, Vanessa Chong, Anand Tiwari, Stephanie Chai, Ty Burrell, Jessica Hecht, Norbert Leo Butz, Rebecca Rigg, Brooke Smith, Tom McCarthy, Ashley Gerasimovich, Quinn Broggy, Nicholas Sadler, Michael Kelly, Noah Emmerich, Iris Bahr, Ghazil, Kristoffer Ryan Winters, Louis Ozawa Changchien, Sean Mahon, Mohamed Abdel Fatah, Rashmi Rao, David Andrews, David Denman, Bruce McGill, Liraz Charhi, Remy Auberjonois, Tim Griffin, Sunil Malhotra, Kevin Makely, Mousa Al Satari, Khaled Nabawy, Rafat Basel, Maysa Abdel Sattar, Judith Resnik, Ben Mac Brown, Satya Bhabha, Nabil Koni, Mohammad Al Sawalqa, Jenny Maguire, David Warshofsky, Geoffrey Cantor, David Ilku, Deidre Goodwin, Donna Placido, Adam LeFevre, Brian McCormack, James Rutledge, Tricia Munford, Michael Goodwin, Nasser, Chet Grissom, James Joseph O'Neil, Danni Lang, Jane Lee, James Moye, Judy Maier, Polly Holliday, Kola Ogundiran, Byron Utley, Anastasia Barzee, Sanousi Sesay    
location: Egitto, Giordania, Iraq, Malesia, Niger, Usa
voto: 4,5 

All'inizio degli anni '90 una agente segreto della CIA (Watts) viene smascherata nel suo ruolo perché il marito (Penn), un diplomatico che ha mediato con governi accusati di favorire il terrorismo dopo l'11 settembre, ha rivelato alla stampa verità scomode sull'amministrazione Bush e sulle presunte armi di distruzione di massa. Tra tubi di alluminio sospetti e uranio arricchito, gli alti gradi della CIA fanno di tutto per togliere di mezzo la donna ormai scomoda mettendo anche a soqquadro il suo matrimonio.
Tratto da una storia vera, il film del regista di The Bourne Identity è una spy-story farraginosa e svogliata che nella seconda parte si trasforma in un mediocre dramma familiare. Peccato, perché sulla carta l'assurda vicenda che svela senza troppi fronzoli le malefatte dell'amministrazione Bush per potersi inventare una guerra avrebbe meritato di più. Nelle mani di Robert Redford avremmo avuto un film certamente più appassionato.    

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