venerdì 2 settembre 2011

Ruggine

anno: 2011       
regia: GAGLIANONE, DANIELE
genere: drammatico
con Filippo Timi, Stefano Accorsi, Valerio Mastandrea, Valeria Solarino, Giampaolo Stella, Giuseppe Furlò, Giulia Coccellato, Giacomo Del Fiacco, Leonardo Del Fiacco, Annamaria Esposito, Alessia Di Domenica, Giulia Geraci, Michele De Virgilio, Anita Kravos, Giuseppe Vitale, Cristina Mantis
location: Italia
voto: 2

Il Mystic river dei poveri - tratto dal romanzo di Stefano Massaron - si svolge a Torino, periferia-periferia-periferia (casomai qualcuno non lo avesse capito dopo una cinquantina di inquadrature da ogni angolazione possibile), anno di grazia 1977 (casomai qualcuno non lo avesse capito sentendo snocciolare la formazione del Toro campione d'Italia, quello di Pulici e Graziani). Qui un gruppo di ragazzini, per lo più figli di immigrati, è testimone dello stupro e dell'assassinio di una di loro. Nessuno ne fa parola con gli adulti, nella convinzione di non essere creduto, giacché l'omicida-pedofilo-stupratore è lo stimato dottor Boldrini (un Filippo Timi come sempre sopra le righe). Anni dopo, i ragazzi che furono testimoni di quella esperienza vivranno ancora nei tumulti emotivi di quel ricordo terribile.
C'è sempre la periferia del capoluogo piemontese, ci sono sempre storie estreme di disagio metropolitano, c'è sempre la figura del diverso, c'è sempre la musica acidissima a supporto delle immagini nei film di Daniele Gaglianone (Nemmeno il destino, Pietro), regista che pretende di prendere la patente come Grande Autore declinando in tutte le salse il suo cinema della disperazione. Non basta impartire allo spettatore un'intera seduta di scrutini, una girandola interminabile di giochi di Stefano Accorsi con il figlioletto né basta la ricerca dell'effetto visivo a tutti i costi - dalla ripresa dell'ombra sul muro, che didascalicamente segnala la presenza dell'uomo nero, ai continui fuori fuoco - per entrare nell'Olimpo del cinema, perché con film del genere si rischia piuttosto la pedata dall'ingresso di servizio.
Mastandrea, sprecatissimo, vola molte spanne sopra tutti gli altri. Bambini inguardabili: ma Gaglianone non ha mai visto Polanski e De Sica?    

3 commenti:

  1. Non ho visto il visto ma la forte sensazione che ne avrei tratto la medesima sensazione. sentir parlare, poi, di fuori fuoco, di perfiferia, di didascalismo.... sembra proprio che ci sia un nuovo filone degenerativo del cinema italiano...

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  2. a mè il film è piaciuto con riserva, nel senso che anche io ho riscontrato un pò di maniera...

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  3. Critiche accettabili...ma non sulle capacità recitative dei piccoli attori!

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