sabato 10 settembre 2011

Contagion

anno: 2011       
regia: SODERBERGH, STEVEN
genere: fantascienza
con Marion Cotillard, Matt Damon, Laurence Fishburne, Jude Law, Gwyneth Paltrow, Kate Winslet, Bryan Cranston, Jennifer Ehle, Sanaa Lathan, Dan Latham, Armin Rohde, Elliott Gould, Demetri Martin, Stef Tovar, Sanjay Gupta, Enrico Colantoni, John Hawkes, Kara Zediker, Brian J. O'Donnell, Dan Aho, Anna Jacoby-Heron, Griffin Kane, Monique Gabriela Curnen, Grace Rex, Rebecca Spence, Larry Clarke, Chin Han, Chui Tien You
location: Usa
voto: 5,5

Cosa accadrebbe se una pandemia si diffondesse a macchia d'olio in tutto il mondo, veicolata da un semplice contatto fisico come una stretta di mano? Dopo i tanti film sul genere (da Andromeda e Cassandra Crossing a Virus letale e 28 giorni dopo), una risposta in chiave quasi documentaristica, fin troppo spiegata, cerca di darcela Steven Soderbergh, che continua ad alternare mega-produzioni all-stars come questa a piccoli lavori indipendenti. Con un incedere canonico - la scansione del racconto è dettata dal crescere dell'allarme al passare dei giorni - Contagion racconta l'inevitabile trafila: il tentativo di contenimento dell'allarme sanitario, la ricerca del vaccino, il panico della popolazione, i saccheggi e lo sciacallaggio, gli interessi subdoli delle case farmaceutiche, il solito blogger d'assalto che fa controinformazione. Perfetto per un documentario da dieci minuti su Superquark. Troppo - per quanto girato, fotografato, montato e interpretato a meraviglia - per un lungometraggio ultradidascalico.    

2 commenti:

  1. ... però quello che a me colpisce negativamente è come in questo film sia alla fine fin troppo semplicizzata l(elemtariepersino) l'intuizione e la scoperta che porta all'individuazione dell'antidoto (così lintano dalla realtà delle cose (magari accadesse davero qualcosa di così eclatante e tempestivo anche nei fatti realid ella vita!!), che rende alal fune poco credibile anche tutto il resto, per quanto sia curata la messa in scena (oggettivamente però zeppa dei più consumati e ovvi luoghi comuni). Una maggiore serietànon guasterebbe, insomma proprio nell'impianto narrativo, conclusioni comprese (anche se si volesse arrivare per mandar tutti contenti a casa, a un finale necessariamente positivo, ci vorrebbe una logica più ferrea o una "travata" (qualcuno si ricorda del vechcio Andromeda di Wise? Lì non era una vera e propria pandemia... ma c'era do scoprire perchè qualcuno non subiva l'infezione... e la spiegazione era persino elementare ma soprprendente ed accettabile ...ovviamente c'era Crichton dietro a far la differenza in quella circostanza)

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  2. .. ho visto ma solo dopo aver postato il commento... a Contagion... che te lo ricordi eccome Andromeda (e la mia osservazione finale divanta quindi totalemten superflua).. hai ragione nel dire che perde colpi quando si spinge verso il fantathriller.... ma la trovata che riguarda ciò che rende immune non è assolutamente disprezzabile

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