mercoledì 7 settembre 2011

Sbatti il mostro in prima pagina

anno: 1972   
regia: BELLOCCHIO, MARCO    
genere: drammatico    
con Gian Maria Volonté, Corrado Solari, Fabio Garriba, Laura Betti, Jacques Herlin, John Steiner, Carla Tatò, Jean Rougeul, Enrico Dimarco, Gisella Burinato, Gerard Boucaron, Marco Bellocchio, Michel Bardinet, Ignazio La Russa    
location: Italia
voto: 7

Visto quarant'anni dopo, Sbatti il mostro in prima pagina fa davvero impressione: esordisce con un comizio di Ignazio La Russa, che qualche decennio più tardi sarebbe diventato Ministro della Repubblica, e si impernia sulla collusione tra potere politico e Il giornale. Avete capito bene: non un giornale, ma Il giornale. Il film-teorema del militante Bellocchio - che ha ereditato il testimone della regia dopo l'abbandono di Sergio Donati per divergenze col protagonista - scoperchia gli abusi del potere partendo da un ordinario fatto di cronaca: una ragazza viene trovata morta nella periferia milanese. Un giornalista senza scrupoli (Volontè), che ha amicizie importanti a Palazzo, coglie al volo l'occasione per creare "il mostro" ad arte, un ragazzo della sinistra extraparlamentare del tutto estraneo ai fatti che viene incriminato grazie alla testimonianza - ottenuta con un raggiro - di una povera zitella (una strepitosa Laura Betti).
La storia d'Italia rimane immobile, la strategia della tensione sembra non aver mai fine e il coraggio di affrontare tematiche scomode come questa facendo nomi e cognomi non ce l'ha più nessuno. Tanto di cappello, dunque, a Bellocchio, che pur inciampando in qualche schematismo e macchiettiamo di troppo e in un'agnizione banalizzata, firma una lezione politologica su come funzionano le stanze del potere.

1 commento:

  1. ...soprattutto del poter economico che manovra i politici come marionette !

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