domenica 25 settembre 2016

La vita possibile

anno: 2016       
regia: DE MATTEO, IVANO 
genere: drammatico 
con Margherita Buy, Valeria Golino, Caterina Shulha, Andrea Pittorino, Bruno Todeschini, Eugenio Gradabosco, Enrica Rosso, Stefano Dell'Accio, Tatiana Lepore, Dario Delpero, Carolina Cerniauskaite, Kristjana Kazani, Irene Kivaste, Zofia Teresa Mucha, Laura Radzeviciute, Maria Busuioc, Fabrizio Pascali, Roberto Peruzzini, Andrea Valente, Cristina Zampieri, Martina Pietro, Martina Alessandro, Isabella Loredana Fichera, Matteo D'Aloia, Andrea D'Aloia, Dario Zairati, Dennis Infantino    
location: Italia
voto: 6,5 

Dopo aver subito l'ennesima raffica di violenza da suo marito, Anna (Buy) decide di lasciare Roma insieme al figlio tredicenne Valerio (Pittorino) per trasferirsi a Torino. Qui i due vengono ospitati da Carla (Golino), un'amica un po' svitata di Anna con ambizioni in campo teatrale. Anna dovrà ricominciare daccapo, trovando lavoro come donna delle pulizie in una grande azienda; Valerio faticherà a integrarsi, eleggerà a sua unica amica una prostituta dell'Est (Shulha) e troverà nel gestore dell'osteria sotto casa (Todeschini) un valido sostituto della figura paterna.
Dopo le ottime prove de Gli equilibristi e I nostri ragazzi, De Matteo continua a sondare gli umori della famiglia puntando lo sguardo su un tema di grande attualità come quello della violenza sulle donne. Lo fa con piglio sociologico, mostrando ancora una volta di saper padroneggiare perfettamente la direzione degli attori e di essere capace di imprimere brusche variazioni al ritmo con l'inserimento di scene madri impeccabili, mantenendo un registro intimista e minimale, nel quale, col l'eccezione della prima sequenza (che ci riporta all'incipit del film precedente), la violenza rimane quasi sempre fuori campo, pur serpeggiando continuamente sotto gli occhi del giovane, bravissimo protagonista. Un film minore, pudico, vagamente didascalico nella sottolineatura della complicità tra persone ai margini (il tredicenne e la prostituta), ma capace di trattare il tema principale evitando la pornografia dei sentimenti.    

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