mercoledì 14 settembre 2016

Daunbailò (Down by law)

anno: 1986   
regia: JARMUSCH, JIM  
genere: grottesco  
con Tom Waits, John Lurie, Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Ellen Barkin, Billie Neal, Rockets Redglare, Vernel Bagneris, Timothea, L.C. Drane, Joy N. Houck Jr., Carrie Lindsoe, Ralph Joseph, Richard Boes, Dave Petitjean, Adam Cohen, Alan Kleinberg, Archie Sampier, David Dahlgren, Alex Miller, Eliott Keener, Jay Hilliard    
location: Usa
voto: 8  

Jack (Lurie) e Zack (Waits) sono due balordi che vivono ai margini della società e che finiscono in una galera della Louisiana perché entrambi vengono incastrati. A fare loro compagnia in cella arriva Bob (Benigni), uno stravagante italiano, l'unico a dichiararsi colpevole, insieme al quale i due riescono a fuggire. Costretti a districarsi tra i fanghi di una palude, i tre approdano in una casa dove Bob trova l'amore.
Un po' road movie, un po' buddy movie, il terzo film di Jarmusch è un piccolo gioiello di cinema beckettiano, nel quale il ruolo del personaggio di Benigni funge da elemento di saldatura tra le asperità antagoniste degli altri due protagonisti e al tempo stesso da oggetto di osservazione etnografica sui tratti peculiari di un'italianità che non ha mai scordato l'arte di arrangiarsi, coniugandola con un immarcescibile ottimismo. Con il suo blocchetto di appunti pieni di locuzioni in lingua inglese e il continuo caracollare tra tentazioni vernacolari (ci scappano anche un paio di "porca madosca") e frasi idiomatiche nella lingua del bardo ripetute a vanvera, Benigni inanella un rosario di nonsense che sono la più marcata cifra stilistica del film, la cui apoteosi arriva con il bolero collettivo di I scream, you scream, we're all scream for the ice cream, indimenticabile scena cult. Il tutto fotografato con generosa esposizione di piani medi e un bianco e nero di abbacinante bellezza firmato da Robby Müller. Alle musiche, tra dissonanze spettrali e jazz, ci ha pensato John Lurie con i suoi Lounge lizards; alle canzoni la voce di carta vetrata di Tom Waits.

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