lunedì 23 luglio 2012

Diario di una schiappa (Diary of a Wimpy Kid)

anno: 2010   
regia: FREUDENTHAL, THOR  
genere: commedia  
con Zachary Gordon, Robert Capron, Rachael Harris, Steve Zahn, Connor Fielding, Owen Fielding, Devon Bostick, Chloë Grace Moretz, Karan Brar, Grayson Russell, Laine MacNeil, Alex Ferris, Andrew McNee, Belita Moreno, Rob LaBelle, Nicholas Carey, Samuel Patrick Chu, Donnie MacNeil, Samantha Page, Ava Hughes, Owen Best, Cainan Wiebe, Cole Heppell, Harrison Houde, Severin Korfer, Jennifer Clement, Karin Konoval, Raugi Yu, Kaye Capron, Jake D. Smith, Talon Dunbar, Naomi Dane, Willem Jacobson, Sean Bygrave, Maxine Miller, Taya Clyne, Nathaniel Marten, Peter New, Nikki Frazer, Greta Makena Gibson, Nathan Smith, Kinua McWatt, Dylan Bell, Madison Bell, Adom Osei, Alf Humphreys, Brent Chapman, Rylee Stiles, Ryan Grantham, Ethan Shankaruk, Jesse Wheeler, Paul Hubbard, Brett Dier, Brandon Barton, Cindy Busby, Alicia Takase Lui, Jay Sidhu, Tori Christianson, Emerald Schreier, Benjamin D. Mitchell, Haris Cash, Mariah Crudo, Alistair Abell, Tara McGuire, Aidan Gebert, Cameron Krpan, Paolo Tolfo  
location: Usa
voto: 7

Il dodicenne Greg (Gordon) è appena approdato alle scuole medie e aspira a entrare nell'annuario del'istituto distinguendosi come uno dei ragazzi più in gamba della scuola. Ma siccome è una vera schiappa, non ne indovina una. Le cose vanno persino meglio a quel ciccione del suo amico del cuore (Capron) e certo non lo aiutano i continui dispetti del fratello maggiore (Fielding) né tanto meno la malriposta fiducia in sé stesso.
Tratto dal best seller scritto da Jeff Kinney, Diario di una schiappa è un esempio di come si possa realizzare del cinema intelligente facendo sia ridere che riflettere nel raccontare con arguzia e spirito d'osservazione quel terribile rito di passaggio che è l'adolescenza. Merito anche del testo originale, la regia evita tanto la scorciatoia della commiserazione quanto quella della trivialità (non una sola parolaccia per l'intera ora e mezza di film), inanellando una dopo l'altra le tappe obbligate di quella difficile transizione: il retaggio dei giochi fanciulleschi, le prime occhiatine a quel mondo sconosciuto che è rappresentato dall'altro sesso, il timore reverenziale nei confronti dei più grandi, la crescita improvvisa dei corpi, l'amicizia, le difficoltà di comunicazione con i genitori. Il tutto viene posto sotto la lente di un'acuta lettura pedagogica che mette in guardia dall'eccesso d'ambizione, mostrando cosa davvero conti nella vita. E allora la formaggite - malattia contagiosissima che porta a emarginare gli altri -, il bullismo e le vignette animate che intarsiano continuamente il racconto fungono perfettamente da sponda a una narrazione che non perde mai il ritmo e che suscita molte risate.    

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