domenica 5 giugno 2011

La leggenda di Bagger Vance (The Legend of Bagger Vance)

anno: 2000   
regia: REDFORD, ROBERT 
genere: drammatico 
con Matt Damon, Charlize Theron, Will Smith, Bruce McGill, Lane Smith, Andrea Powell, J. Michael Moncrief, Joel Fretsch, Jack Lemmon 
location: Usa
voto: 3

A proposito del golf, Giorgio Gaber diceva: "Secondo me per essere bravi in quegli sport lì non è che bisogna essere proprio imbecilli, però aiuta" (Gli inutili). Forse il compianto cantautore milanese ci andava troppo leggero. Il golf è lo sport che meglio di ogni altro condensa i simboli della lotta di classe: da una parte i giocatori pieni di quattrini; dall'altra i caddies, i nuovi schiavi, epitome della subalternità di chi è costretto a calcare il campo soltanto per portare le mazze. Che poi il golf, alla stregua di tanti altri sport, si sia massificato e che oggi possano giocarvi anche i colletti bianchi con stipendi annui che non superano certo le 5 cifre, non vuol dire che le cose siano cambiate: mediazione strumentale, assenza di contatto fisico e individualismo sono i tratti di uno degli sport più snob che esistano. Di questo parla La leggenda di Bagger Vance, tratto da un best-seller d Steven Pressfiled, film insopportabilmente noioso che racconta attraverso una metafora sportiva da terza elementare il ritrovamento di se stesso da parte di una giovane promessa del golf che, tornato dalla Grande Guerra, aveva perso il suo "swing". Lo riacciuffa grazie ai predicozzi da guru del Bacio Perugina di un caddie (Smith), un nero venuto dal nulla che mette il suo eroe nelle condizioni di vincere contro due assi del green in una contesa a Savannah, in Georgia.
Redford non fa che ribadire stancamente il suo credo nell'american dream con la sua cifra da autore old-fashion, a suon di inutili didascalie e interminabili colpi di mazza. La ragguardevole fotografia di Michael  Ballhaus non riesce neppure per un attimo ad accendere l'interesse per questo film patinato e prevedibile fin dalla prima scena.    

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