regia: PEYRETTI, ALFREDO
genere: biografico
con Violante Placido, Fausto Paravidino, Gaetano Amato, Michele Venitucci, Giorgia Wurth, Elena Bouryka, Cosimo Fusco, Giuseppe Soleri, Augusto Zucchi
location: Italia
voto: 2
Se non fosse morta di cancro a soli 33 anni, nel 1994, la pornostar Moana Pozzi probabilmente sarebbe finita nel tritacarne del sistema massmediatico e consegnata al vuoto pneumatico della memoria, in accordo con il suo personaggio. Invece in un gallinaio di indicibile livello che ha portato persino Ilona Staller in parlamento, la showgirl genovese passava per una donna tutta d'un pezzo, intelligente e capace (qualcuno disse persino colta). Miti d'oggi, costruiti sull'indecifrabilità del nulla: la Pozzi fu una donna ambiziosissima, incapace di guardarsi allo specchio al di là dei centimetri di carne. E' per questo che il misero tentativo di mettere nelle mani di un regista da strapazzo un filmetto autobiografico (Amami) che sperava le potesse permettere di uscire a testa alta dal mondo a luci rosse o la candidatura per il partito dell'amore o, ancora, la redazione di un libro di memorie in cui metteva in fila le performance sessuali dei suoi numerosissimi amanti (qui vengono citati Craxi e Tardelli) sono, più che un indizio, la prova inconfutabile della sua tracotanza. Il film tv diretto da Alfredo Peyretti ne ricostruisce la traiettoria biografica, dai contrasti giovanili in famiglia per via della sua precoce spudoratezza al primo contatto casuale col mondo dell'hard core, fino all'entrata a pieno titolo nel firmamento del mondo a luci rosse, la rivalità con Cicciolina, il rapporto col manager Schicchi (Paravidino), il matrimonio segreto, le frequentazioni a dir poco losche. Violante Placido interpreta la parte principale mantenendosi sempre sui registri di un soft patinato, contornata da attori che non potrebbero neppure fare i figuranti in una telenovela. 180 minuti di racconto monocorde per una storia di vita di scarsissimo interesse.
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