regia: KRAUS, CHRIS
genere: drammatico
con Monica Bleibtreu, Hannah Herzsprung, Sven Pippig, Richy Müller, Jasmin Tabatabai, Stefan Kurt, Vadim Glowna, Nadja Uhl, Peter Davor, Edita Malovcic, Kathrin Kestler, Amber Bongard, Dietrich Hollinderbaumer, Marion Hübinger, Dagmar Leesch, Lara Beckmann, Torsten Ranft, Gabriele Schäfer, Irene Rindje, Isolde Fischer, Maria Hartmann, Dieter Moor, Roberto Galvez, Andre Rauscher, Thomas Ulbricht, Michael Sunjo, Tom Jester, Gerd Weigmann, Daniela Grosch, Juliana Albrecht, David Ritterhaus, Christian Koerner
location: Germania
voto: 6,5
Il corpo senza vita di una donna che pende da un cappio. Jenny (Herzsprung) che si risveglia nella sua cella, vede il corpo, ha un sussulto, fruga nelle tasche della compagna di cella, le sfila una sigaretta e se la fuma. Cinica, dura, capace di accessi d'ira devastanti, Jenny è una 21enne dotata di un talento pianistico straordinario. Di ciò si accorge l'anziana Traude Krüger (Bleibtreu), donna rigida e con un oscuro passato al servizio delle SS, che insegna pianoforte nel carcere femminile di Luckau da tempo immemorabile. Tra le due inizia un difficilissimo rapporto che ha come obiettivo la partecipazione a un concorso per giovani pianiste al Teatro dell'Opera di Berlino.
Al suo esordio dietro la macchina da presa, il tedesco Chris Kraus tocca con stile gelido il tema del rapporto tra insegnane e allievo, calandolo in un contesto carcerario con i soliti clichè: i conflitti tra detenute, quelli tra educatori, i retroscena della carcerazione della protagonista, ripetutamente violentata dal padre quando era ancora adolescente. La regia è compunta e - considerati i numerosi flashback - tutto sommato lineare e ad essa si aggiunge la prova maiuscola delle due protagoniste, che tocca l'apice nel finale mozzafiato - un autentico saggio di montaggio cinematografico - in cui Jenny mostra tutto il suo prodigioso talento nei 4 minuti che ha a disposizione durante il concorso. Tutto ciò non è abbastanza per smorzare la forte sensazione di déja vù e l'eccesso di tematiche convogliate nel film. Se da una parte Quattro minuti sembra infatti collocarsi al crocevia tra il cinema della disperazione dei Dardenne (il personaggio di Jenny ricorda da vicino la loro Rosetta), i film sul medesimo tema come Will Hunting e Scoprendo Forrester e le crudeltà de La pianista di Haneke, dall'altra la vicenda incestuosa, quella omosessuale e gli scottanti richiami alla storia della Germania nazista rendono il film verboso e ipertrofico.
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