giovedì 24 maggio 2007

L’eternità e un giorno (Mia eoniottia ke mia mera)

anno: 1998   
regia: ANGELOPOULOS, THEODOROS   
genere: drammatico   
con Bruno Ganz, Isabelle Renauld, Fabrizio Bentivoglio, Despina Bebedelli, Achileas Skevis, Alexandra Ladikou, Helene Gerasimidou   
location: Grecia
voto: 3   

Ricetta per vincere la Palma d'oro al Festival di Cannes (o a Venezia): prendere un intellettuale (nel nostro caso, uno di Salonicco), possibilmente malato e in crisi creativa (se il film aspira al Leone d'oro, aggiungere gli occhi a mandorla). Metterlo nelle condizioni di salvare un bambino profugo, meglio se albanese, allontanandolo dalla minaccia della mafia. Far fare ai due un viaggio, con ovvie allusioni metaforiche e infine imbarcare il ragazzino su una nave per dargli un futuro. Condire il tutto con un quartetto d'archi che suona su un autobus, un uomo con un grande mantello nero e un cappello a cilindro che declama versi, scene corali con danze, simboli del post-comunismo, tre ciclisti che corrono nella notte con indosso un impermeabile giallo, uomini fulminati su una rete di recinzione elettrificata. Aggiungere una manciata di simbolismi, flashback, incubi, ricordi e deliri onirici. La Palma d'oro è assicurata.
Notevoli, come sempre, le musiche di Eleni Karaindrou. Mavi Felli è tra le doppiatrici.    

Nessun commento:

Posta un commento