mercoledì 15 agosto 2018

Duello al sole (Duel in the sun)

anno: 1946       
regia: VIDOR, KING WALLIS    
genere: western    
con Jennifer Jones, Joseph Cotten, Gregory Peck, Lionel Barrymore, Herbert Marshall, Lillian Gish, Walter Huston, Charles Bickford, Harry Carey, Joan Tetzel, Tilly Losch, Butterfly McQueen, Scott McKay, Otto Kruger, Sidney Blackmer, Charles Dingle    
location: Usa
voto: 3    

Un ricco e dispotico proprietario terriero (Barrymore) ha due figli: uno è un galantuomo (Cotten), l'altro uno scavezzacollo sottaniere (Peck). Entrambi innamorati di una donna mezzosangue dai frequenti palpiti carnali (Jones).
Polpettone tanto indigesto quanto insipido che passò per le mani di ben quattro registi, tra i quali il solo King Vidor risulta nei titoli di testa (i non accreditati furono Josef von Sternberg, Willem Dieterle e Otto Brewer). Di fatto si trattò di un'operazione fortissimamente voluta dal produttore David O'Selznick (qui anche in veste di sceneggiatore su un soggetto ispirato ad un romanzo di Niven Busch, adattato da Oliver H.P.Garrett) per lanciare la stella di sua moglie, Jennifer Jones: operazione miseramente fallimentare, visto che l'unico film di qualche rilievo al quale prese parte la bella mulatta fu L'inferno di cristallo. Costi stratosferici, comparse in quantità industriale, cast stellare: tutto a servizio di un'opera magniloquente, un melodrammone esagerato inguardabile e pieno di eccessi.    

2 commenti:

  1. Un po' troppo "sbrigativo", direi, non tanto il tuo giudizio su un film che ha fatto epoca (pieno di eccessi, certo, ma il finale resta memorabile).. in particolare su Jennifer Jones che notevoli successi aveva già raggiunto prima (così come dopo) esser stata moglie del produttore.

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  2. Mereghetti, che ne ha ben donde, parla di “eccesso di titanismo” e di “esagerazioni melodrammatiche (quasi ridicole)”. Altri parlano di questo film come di “operetta pompata a dimensioni wagneriane”, Morandini fa riferimento a un “cartoon di passioni”. Che sia un film che ha fatto epoca non vuol dire nulla, se non in termini di spirito del tempo. Nel mio giudizio superficiale mi sento in ottima quanto immeritata compagnia. Fai tu…

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