sabato 23 settembre 2017

Pino Daniele - Il tempo resterà

anno: 2017   
regia: VERDELLI, GIORGIO
genere: documentario
con Pino Daniele, Claudio Amendola, Joe Amoruso, Tony Esposito, Tullio De Piscopo, James Senese, Rino Zurzolo, Renzo Arbore, Stefano Bollani, Ezio Bosso, Lorenzo Jovanotti Cherubini, Eric Clapton, Clementino, Roberto Colella, Gaetano Daniele, Enzo Decaro, Maurizio De Giovanni, Francesco De Gregori, Giorgia, Enzo Gragnaniello, Peppe Lanzetta, Maldestro, Fiorella Mannoia, Al di Meola, Phil Manzanera, Pat Metheny, Eros Ramazzotti, Massimo Ranieri, Ron, Vasco Rossi, Sandro Ruotolo, Giuliano Sangiorgi, Daniele Sanzone, Lina Sastri, Alessandro Siani, Corrado Sfogli, Massimo Troisi, Fausta Vetere    
location: Italia
voto: 3

Prendete a caso una canzone di Pino Daniele su YouTube o su Spotify (che so, un gioiello tipo Napul'è, A me me piace 'o blues, Quanno chiove, Yes I know my way, Je so' pazzo, Quando), ascoltatela e poi lasciatevi guidare automaticamente dall'algoritmo del sito che vi proporrà in sequenza una serie di brani: ne otterrete certamente maggiore beneficio rispetto alla visione di questo documentario girato a breve distanza dalla morte, avvenuta nel gennaio del 2015, di uno dei cantautori più significativi e innovativi dell'ultimo quarantennio. Il film di Giorgio Verdelli propone infatti un assemblaggio totalmente scriteriato di materiali, senza seguire una pista tematica né cronologica, affidandosi a intermezzi fuori luogo (il rap con dedica a Pino Daniele di Clementino è patetico, ma anche le incursioni di Enzo Decaro non sono da meno), alla rappresentazione più corriva della napoletanità e a una serie di riprese a caso sulla città di Napoli, realizzate da un'automobile in movimento. Tolta la bellezza delle canzoni dalle tante contaminazioni in dialetto e in lingua inglese composte e suonate dal grande musicista (che peraltro vanta collaborazioni di enorme calibro, da Pat Metheny a Eric Clapton) e qualche chicca presa dalla vita privata, il doc non aggiunge assolutamente nulla sul personaggio, né si arrischia sulla strada dell'agiografia. La pochezza delle molte testimonianze di chi lo ha conosciuto o ha lavorato con lui non è da meno, fatta eccezione per quella di Ezio Bosso sull'uso del contrappunto. Dopo quelli su De André, Jannacci, Guccini, De Gregori, Giovanni Lindo Ferretti e Vasco Rossi, Il tempo resterà è l'ennesimo passo falso compiuto dai nostri documentaristi per raccontare i grandi della canzone italiana.    

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