venerdì 8 settembre 2017

Il colore nascosto delle cose

anno: 2017       
regia: SOLDINI, SILVIO  
genere: sentimentale
con Valeria Golino, Adriano Giannini, Arianna Scommegna, Laura Adriani, Anna Ferzetti, Andrea Pennacchi, Beniamino Marcone, Mattia Sbragia, Valentina Carnelutti, Roberto De Francesco, Giuseppe Cederna, Rossana Mortara, Italo Amerighi, Angela Ciaburri, Alessandro Minati, Giorgia Ciotola, Laura Nardi, Maria Cristina Mastrangeli, Lorenzo Terenzi, Irene Vannelli, Vito Mancusi, Rita de Donato, Aglaia Mora, Pierpaolo Tesoro, Habubur Rahaman, Alice Ferranti, Giuseppe Vaccaro, Marco Corazza, Alfonso Somma, Marco Nobili, Massimo De Santis, Simona Senzacqua, Marco Frezza, Tommaso Petralia, Valerio Petralia    
location: Italia
voto: 7  

Teo (Giannini) è un pubblicitario romano con inestirpabile tendenza alla bugia compulsiva. Eterno Peter Pan, è in procinto di andare a convivere con Greta (Ferzetti), ma nel frattempo ha un'amante sposata (Carnelutti) e si invaghisce di Emma (Golino) dopo esserne stato sedotto dalla voce ascoltata durante "Dialogo al buio", un'esperienza che avvicina le persone cosiddette normali al mondo percettivo dei ciechi. Già, perché Emma, un' osteopata, ha perso la vista a 17 anni ed è cieca ma piena di vita. Tra i due inizia una relazione inevitabilmente complicata.
A cinque anni di distanza da Il comandante e la cicogna e dopo ben tre documentari (di cui uno, Per altri occhi, affrontava già il tema della cecità), Soldini torna al film di finzione. Lo fa mettendo in scena - con una variazione continua di formati - una vicenda intimista e delicata, sulla scorta di Cosa voglio di più, tra due personaggi che non potrebbero essere più lontani. Con lui, a vent'anni esatti da Le acrobate, ci sono una straordinaria Valeria Golino (che qui recita con lenti opacizzate per calcare il verismo del personaggio) e un credibilissimo, per quanto calato nel ruolo di bugiardo incallito, Adriano Giannini. Al film non mancano né ritmo né tensione narrativa, ma qualche didascalismo di troppo a sottolineare l'origine psicologica del carattere di Teo controbilancia in negativo l'idea diffusa del rapporto tra apparenza e realtà, rinvenibile tanto nell'azione di un robottino per la pulizia domestica quanto negli occhi di una madre che segretamente scruta i movimenti della figlia (Adriani).    

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