regia: DOBKIN, DAVID
genere: drammatico
con Robert Downey Jr., Robert Duvall, Vera Farmiga, Billy Bob Thornton, Vincent D'Onofrio, Jeremy Strong, Dax Shepard, Leighton Meester, Ken Howard, Emma Tremblay, Balthazar Getty, David Krumholtz, Grace Zabriskie, Denis O'Hare, Sarah Lancaster, Lonnie Farmer, Matt Riedy, Mark Kiely, Jeremy Holm, Catherine Cummings, Tamara Hickey, Paul-Emile Cendron, Ian Nelson, Carol S. Austin, Marcus D'Angelo, Michael Celata, Bobby Bryan, Cody Pettola, Johnny Orlando, Gary Wayne Farris, Jonathan Ziese, Ras Enoch McCurdie, Ian Blackman, John Talalas, Daryl Edwards, Joel Brady, Sara Jane Burns, Ara Glenn-Johanson, Kate Crowley, Peter Michael McDonald, Michael Patrick Kane, Lance Norris, Lenny Clarke, Duncan B. Putney, Frank Ridley, Pun Bandhu, Jamison Haase, Lucien Spelman, Timothy John Smith, Brian McGrail, Joyce Greenleaf, Enn Reitel
location: Usa
voto: 4,5
Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. Famiglia. E ancora famiglia. Non se ne può più di questi filmacci americani sulla famiglia, pieni zeppi di retorica e sentimentalismo per masse belanti. Nella fattispecie abbiamo un avvocato rampante che si fa pagare a carati per difendere ricchi colpevoli (Downey), con un matrimonio in crisi e un rapporto azzerato da anni con l'anziano padre (Duvall), un giudice salomonico e rispettatissimo nella contea dell'Indiana dove esercita da quarant'anni. L'avvocato, secondo e più scapestrato di tre figli, torna presso la casa avita in occasione dei funerali della madre. Proprio in quel giorno il padre investe con l'automobile un vecchio furfante al quale anni prima aveva concesso una pena benevola. Al processo il figlio, a dispetto dei difficili rapporti, ne prende le difese.
Variante numero 27.981 del tema biblico "ritorno del figliol prodigo", che piacerà tantissimo a familisti incorreggibili e mancati preti. Qui siamo a un mix altamente imperfetto tra Hud il selvaggio, Incompreso, La valle dell'Eden e Il verdetto, con inevitabile pistolotto moralista e una varietà di inutili sottotrame per 2 ore e 20 di durata. Dopo film come Due single a nozze, Fred Claus e Cambio vita, il regista David Dobkin ha cercato di rifarsi una verginità con un melodrammone giudiziario superpatinato, mettendo in campo un attore capace di garantire il marchio da cinema d'essai come Robert Duvall e Robert Downey Jr., in gita sul set durante l'ora d'aria tra un'incarcerazione per molestie e una per stupefacenti. In quale fa l'unica cosa che gli è sempre riuscita: robertdowneyjunioreggiare. Cioè prodursi in una ridda di smorfiette e insopportabili sorrisetti istrionici. Dovrebbero radiarlo da tutti gli almanacchi per i casting. In ogni caso, Billy Bob Thornton, nei pochi momenti in cui appare, gli ruba completamente la scena.
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