sabato 27 luglio 2013

La Quinta Stagione (La cinquième saison)

anno: 2012       
regia: BROSENS, PETER * WOODWORTH, JESSICA
genere: grottesco
con Aurélia Poirier, Django Schrevens, Sam Louwyck, Gill Vancompernolle, Robert Collinet, Bruno Georis, Nathalie Laroche, Damien Marchal, Véronique Tappert, Peter Van den Begin
location: Belgio
voto: 3,5

Si corre sempre il rischio di passare per dei bifolchi nello stigmatizzare i film dei nipotini di Terrence Malick e Michelangelo Antonioni. Ma siamo alle solite: come si fa a imbastire un film con un'ideuzza nemmeno tanto malvagia (il rito propiziatorio per un inverno mite va a vuoto, la terra e la natura si ribellano e non offrono più cibo né risorse, la popolazione si disgrega ed emergono i peggiori istinti belluini, memoria de Il tempo dei lupi di Haneke) puntando soltanto sulla potenza suggestiva delle immagini? A vedere il terzo film della trilogia che Peter Brosens e Jessica Woodworth hanno dedicato al rapporto tra uomo e natura (gli altri due erano girati in Perù e Mongolia) si ha l'impressione di non essere più nella settima arte, ma in un territorio di confine tra il documentario, la fotografia e la pittura, in una sorta di estenuante tentativo di riportare Bosch o Bruegel su pellicola. Le moltissime immagini (per lo più statiche) di indiscutibile fascino sono assemblate secondo criteri inattingibili e l'unico elemento che funge da guida a questo film estremamente cerebrale sembra essere l'alternarsi delle stagioni, contrappuntato dal progressivo inaridimento della terra e delle relazioni umane. La morale? Quando le cose vanno male, a farne le spese sono sempre i più deboli. Bella scoperta.    

Nessun commento:

Posta un commento