martedì 24 agosto 2010

Verso l'Eden

anno: 2009   
regia: COSTA-GAVRAS, CONSTANTIN 
genere: drammatico 
con Riccardo Scamarcio, Odysseas Papaspiliopoulos, Léa Wiazemsky, Tess Spentzos, Kristen Ross, Stella-Melina Vasilaki, Gil Alma, Eric Caravaca, Marissa Triandafyllidou, Konstandinos Markoulakis, Mona Achache, Alexandre Bancel, Juliane Köhler, Igor Raspopov, Ina Tsolakis, Vitalyk Field, David Lowe, Ana Paula Aurijo, Ulrich Tukur, Dylan Talleux, Arto Apartian, Tasos Kostis, Dina Mihailidou, Manolis Psychogioudakis, Konstantina Hamalaki, Ieroklis Michaelidis, Anny Loulou, Florian Martens, Antoine Monot Jr., David Kruger, Bruno Paviot, Marcel Mankita, Ahmed Elkourachi, Jian-Zhang, Jean-Pierre Gos, Jean-Christophe Folly, Alain Aithnard, Guerassim Dichliev, Juliette Galoisy, Olivier Chenevat, Sophie Parel, Isabelle Dunatte, Dennis Rezard, Costel Mirol, Justin Blanckaert, François Criqui, Ahmet Ziyrek, Cyrille Dobbels, Alexandra Riegel, Alexandra Skira, Antoine Kakou, Jean-Benoît Terral, Alain Dzukam Simo, Djiby Badiane, Murali Perumal, Frédéric Chau, Aymen Saïdi, Gil Demurger, Christophe Roblin, Bonnafet Tarbouriech, Vincent Andrieu, Emmanuel Ambroise, Anny Duperey, Christophe Dru, Bruno Lochet, Yves Alion, Martine Demaret, Xavier Maly, Clara Schwartzenberg, Jean-Claude Grumberg, Michel Robin, Julie Gavras, Elias Hamon    
location: Francia, Grecia, Italia
voto: 6 

Dopo una lunghissima traversata a bordo di una di quelle famigerate carrette del mare, Elias (Scamarcio) raggiunge a nuoto le coste greche. Entrato furtivamente in un esclusivo club vacanziero, conosce un mago che gli dice di andarlo a trovare a Parigi. Prima di raggiungere la capitale francese, Elias attraversa anche l'Italia, ha molte sventure ma si imbatte anche in qualche anima pia, trova dei lavoretti e ha sempre la polizia alle calcagna.
Il film di Costa-Gavras sembra una traduzione in chiave fiction del molto più interessante Lettere dal Sahara di Vittorio De Seta. La vicenda umana del protagonista è narrata con buon senso del racconto, ma la trafila di disgrazie che colpiscono il povero Elias è tale da guadagnarsi i galloni del clichè più spinto. Scamarcio fa il minimo sindacale ripetendo instancabilmente "Grazie!" e il finale chapliniano - dopo i molti richiami felliniani - è quanto meno fuori posto.    

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