regia: COSTA-GAVRAS, CONSTANTIN
genere: drammatico
con
Riccardo Scamarcio, Odysseas Papaspiliopoulos, Léa Wiazemsky, Tess
Spentzos, Kristen Ross, Stella-Melina Vasilaki, Gil Alma, Eric Caravaca,
Marissa Triandafyllidou, Konstandinos Markoulakis, Mona Achache,
Alexandre Bancel, Juliane Köhler, Igor Raspopov, Ina Tsolakis, Vitalyk
Field, David Lowe, Ana Paula Aurijo, Ulrich Tukur, Dylan Talleux, Arto
Apartian, Tasos Kostis, Dina Mihailidou, Manolis Psychogioudakis,
Konstantina Hamalaki, Ieroklis Michaelidis, Anny Loulou, Florian
Martens, Antoine Monot Jr., David Kruger, Bruno Paviot, Marcel Mankita,
Ahmed Elkourachi, Jian-Zhang, Jean-Pierre Gos, Jean-Christophe Folly,
Alain Aithnard, Guerassim Dichliev, Juliette Galoisy, Olivier Chenevat,
Sophie Parel, Isabelle Dunatte, Dennis Rezard, Costel Mirol, Justin
Blanckaert, François Criqui, Ahmet Ziyrek, Cyrille Dobbels, Alexandra
Riegel, Alexandra Skira, Antoine Kakou, Jean-Benoît Terral, Alain Dzukam
Simo, Djiby Badiane, Murali Perumal, Frédéric Chau, Aymen Saïdi, Gil
Demurger, Christophe Roblin, Bonnafet Tarbouriech, Vincent Andrieu,
Emmanuel Ambroise, Anny Duperey, Christophe Dru, Bruno Lochet, Yves
Alion, Martine Demaret, Xavier Maly, Clara Schwartzenberg, Jean-Claude
Grumberg, Michel Robin, Julie Gavras, Elias Hamon
location: Francia, Grecia, Italiavoto: 6
Dopo una lunghissima traversata a bordo di una di quelle famigerate carrette del mare, Elias (Scamarcio) raggiunge a nuoto le coste greche. Entrato furtivamente in un esclusivo club vacanziero, conosce un mago che gli dice di andarlo a trovare a Parigi. Prima di raggiungere la capitale francese, Elias attraversa anche l'Italia, ha molte sventure ma si imbatte anche in qualche anima pia, trova dei lavoretti e ha sempre la polizia alle calcagna.
Il film di Costa-Gavras sembra una traduzione in chiave fiction del molto più interessante Lettere dal Sahara di Vittorio De Seta. La vicenda umana del protagonista è narrata con buon senso del racconto, ma la trafila di disgrazie che colpiscono il povero Elias è tale da guadagnarsi i galloni del clichè più spinto. Scamarcio fa il minimo sindacale ripetendo instancabilmente "Grazie!" e il finale chapliniano - dopo i molti richiami felliniani - è quanto meno fuori posto.
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