regia: MORETTI, NANNI
genere: grottesco
con Nanni Moretti, Silvio Orlando, Mariella Valentini, Alfonso Santagata, Claudio Morganti, Asia Argento, Eugenio Masciari, Mario Patanè, Antonio Petrocelli, Remo Remotti, Fabio Traversa, Giovanni Buttafava, Gabriele Ceracchini, Luisanna Pandolfi, Imre Budavari, Mauro Maugeri, Mario Monaci Toschi, Gianluca Cocchini, Maurizio Failla, Andrea Frascolla, Stefano Frosi, Paolo Lupidi, Andrea Massucci, Pierluca Nanni, Stefano Napolitano, Marco Palermi, Alessandro Rossi, Gennaro Sapio, Giuseppe Torrisi, Telemaco Marcoccio, Marco Messeri, Luca Codignola, Daniele Luchetti, Carlo Mazzacurati, Raoul Ruiz, Mario Schiano, Mario Scotti Galleatta, Luigi Moretti
location: Italia
voto: 8
Per colpa di un incidente in macchina, l'onorevole comunista romano Michele Apicella (Moretti) viene colpito da un'amnesia. Ha ricordi vaghi e confusi su ciò che è. Alla mente gli ritorna soltanto l'idea di essere un comunista. Durante una partita di pallanuoto che è anche la finale-scudetto e che copre l'intera durata del film, Michele problematizzerà l'unica, vaga certezza che gli è rimasta, facendo fronte agli attacchi che gli provengono da tutte le parti (giornalisti d'arrembaggio, mondo cattolico, corruttori, vecchi compagni di lotta ci sono tutti). Film difficile, complesso, contraddittorio, affascinante, passionale, qua e là non risolto, Palombella rossa è una sofferta riflessione sul gioco, sull'infanzia, sulla professionalità come mito contemporaneo, sul linguaggio e sul senso di appartenenza alla bandiera rossa alle soglie degli anni '90, ad un passo poi dalla svolta occhettiana che avrebbe cancellato il P.C.I. e dato vita al P.D.S. Ma il film è anche molto altro. Con Palombella rossa Moretti abbandona definitivamente il cliché che lo affiancava impropriamente alla schiera dei "nuovi comici italiani" puntando dritto sul cinema d'autore. E infatti d'autore sono alcune delle soluzioni fotografiche (la carrellata sulle mamme che asciugano la testa ai figli negli spogliatoi) e di sceneggiatura che abborda il regista romano, addirittura con accenni a Fellini (la danza in acqua con i cartelloni pubblicitari) e a De Sica (la scena del ludibrio ai danni dell'oppositore fascista all'università si era già vista ne Il giardino dei Finzi Contini). Mai come in questo film Moretti estremizza la narrazione rapsodica e anti-lineare che caratterizza il suo cinema coronando l'opera con elementi metaforici (la partita e la visione de Il dottor Zivago alludono entrambi ad un successo smarrito per un soffio, ma anche il sol dell'avvenire della scena finale non è da meno). Da culto molte della battute: "Le parole sono importanti. Chi parla male pensa male". Nella colonna sonora ci sono E ti vengo a cercare di Franco Battiato e I'm on fire di Bruce Springsteen.
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