anno: 2012
regia: MORANTE, LAURA
genere: commedia
con Laura
Morante, Pascal Elbé, Isabelle Carré, Samir Guesmi, Patrice Thibaud,
Frédéric Pierrot, Loucilia Clément, Ennio Fantastichini, Vanessa Larré,
Georges Claisse, Nadia Fossier, Yves Verhoeven, Elisabeth Catroux,
Emmanuelle Galabru, Frédéric Moulin, Mathilda Vives, Louis-Charles
Finger, José Fumanal, Sandrine Le Berre, Martin Bonjean, Yves Buchin,
Yvonnick Muller, Morgan Brudieux, Sophie-Charlotte Husson, Gauthier de
Crépy, Jeanne Bertin, Thierry Chauvin, Anne Mano
location: Francia
voto: 4
Amanda (Morante) è una donna isterica e capricciosa che soffre del tutto inconsapevolmente di androfobia. Rende impossibile la vita agli uomini che le stanno accanto ma finalmente il rapporto con il sesso forte sembra prendere una piega diversa quando, a causa di un equivoco, entra il relazione con Antoine (Elbé), credendolo erroneamente omosessuale. Nella speranza di vederla finalmente accasata, la sua amica Florance (Carrè) gioca sul quiproquo e tesse la tela, mentre Antoine - consapevole del retroscena - non sa come manifestare il proprio trasporto ad Amanda.
Esordio dietro la macchina da presa per la nipotina di Elsa Morante, in trasferta a Parigi (dove risiede), con un cast interamente transalpino (ma le maestranze sono tutte italiane: musica di Piovani, fotografia di Calvesi, montaggio di Esmeralda Calabria) e comparsate di Ennio Fantastichini (nei panni di un arabo) e di quel cocainomane assassino di Domenico Diele. Tra citazioni esplicite alleniane (in apertura e sul finale, con tanto di accordo ripreso dalla Rapsody in blue di Gershwin, da Manhattan) e un umorismo (si, vabbè, chiamiamolo così…) tipicamente francese (si guarda a Rohmer ma anche alla screwball comedy), il film dell'attrice toscana è un raccontino vezzoso, esilissimo e risaputo che però si avvale di qualche intuizione apprezzabile: dal ruolo dello psicanalista marito della migliore amica della protagonista (Patrice Thibaud), un uomo che parla sentenziosamente senza mai dare alcuna retta alla moglie, perennemente affaccendato nel bagno di casa, alle schermaglie nevrotiche tra la protagonista e il suo compagno (Frédéric Pierrot), costretto ad armarsi della pazienza di Giobbe.
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