martedì 30 agosto 2016

Legend

anno: 2015   
regia: HELGELAND, BRIAN
genere: gangster
con Tom Hardy, Emily Browning, David Thewlis, Christopher Eccleston, Chazz Palminteri, Taron Egerton, Duffy, Sam Spruell, Tara Fitzgerald, Colin Morgan, Paul Anderson, Joshua Hill, Nicholas Farrell, Adam Fogerty, Mel Raido, Millie Brady, Chris Mason, Stephen Thompson, Alex Ferns, Martin McCreadie, Shane Attwooll, Richard Riddell, Sam Hoare, Frankie Fitzgerald, Christopher Adamson, Alex Giannini, Samantha Pearl, Mark Theodore, Lara Cazalet, Charley Palmer Rothwell, John Sessions, Kevin McNally, Tim Woodward, Nick Hendrix, Robert Ashby, Jane Wood, Jon McKenna, John Sears, Stephen Lord    
location: Regno Unito
voto: 6,5

Da Piccolo Cesare (1930) in avanti, i gangster movie tendono spesso a somigliarsi: ascesa e declino di un boss, rapporti con la famiglia e gli amici, tradimenti e poi le tre P: potere, politica e polizia. Se le differenze ci sono - fatte le dovute eccezioni per capolavori come C'era una volta in America, Il padrino, Gli intoccabili, Quei bravi ragazzi, Leon, Pulp Fiction, Casinò e Ghost dog - queste vanno ricercate nei dettagli. Nel caso di Legend - film diretto da Brian Helgeland, americano di origini norvegesi - gli elementi di spicco sono tre: l'ambientazione (la swinging London degli anni Sessanta), i protagonisti (due fratelli gemelli) e lo spunto narrativo (una storia vera). Il perno indiscutibile è la presenza di Tom Hardy, semplicemente sublime, che si sdoppia a meraviglia per impersonare Ron e Reggie Kray. Il primo è uno psicopatico violentissimo e omosessuale; il secondo è un dandy che manda avanti gli affari, ha (abbastanza) rispetto per gli amici e ama la sua donna (Browning), dal cui punto di vista viene raccontata l'intera vicenda, con scarso mordente drammaturgico. Nel film non c'è molto altro: sparatorie, scazzottate, torture, ritorsioni, minacce, vendette: tutto secondo gli standard del genere. Ma vedere Tom Hardy in versione imbolsita, con gli occhiali e impacciata nei movimenti e il suo gemello aitante, azzimato e scattante è puro cinema nonché la conferma di un attore in irresistibile ascesa.    

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