domenica 28 agosto 2016

Il diritto di uccidere (Eye in the Sky)

anno: 2015       
regia: HOOD, GAVIN 
genere: guerra 
con Helen Mirren, Aaron Paul, Alan Rickman, Barkhad Abdi, Jeremy Northam, Iain Glen, Phoebe Fox, Monica Dolan, Aisha Takow, Armaan Haggio, Faisa Hassan, Daniel Fox, Jessica Jones, Mohamed Abdirahmaan, Hassan Abdullah, Ahmed Mohamed Ali, Carl Beukes, Babou Ceesay, Bob Chappell, Francis Chouler, Kim Engelbrecht, Sonia Esgueira, Dek Hassan, John Heffernan, Gavin Hood, Graham Hopkins, Lex King, Vusi Kunene, Warren Masemola, Richard McCabe, Roberto Meyer, Ma Mohamed, Ali Mohamed, Michael O'Keefe, Abdi Mohamed Osman, Laila Robins, Mondé Sibisi, Abdilatief Takow, Lemogang Tsipa, Ebby Weyime    
location: Kenya, Regno Unito, Singapore, Usa
voto: 7

A Nairobi, in Kenya, è in corso un'operazione dell'intelligence britannica per catturare 3 dei 5 terroristi più ricercati dai servizi segreti internazionali. Quando il colonnello Powell (Mirren) scopre che la cellula di Al-Shabaab che sta monitorando grazie a un minuscolo drone sta preparando un attentato kamikaze, l'obiettivo dell'operazione diventa quello di distruggere con un missile telecomandato l'abitazione nella quale è in corso l'organizzazione dell'atto terroristico. Ma c'è un problema: una bambina si è messa a vendere del pane a un passo dalla staccionata che delimita la residenza dei terroristi. Tra i servizi segreti inglesi, il ministro degli esteri britannico, il segretario di stato americano (tra i terroristi è coinvolta una donna con passaporto a stelle e strisce) ed esperti di diritto internazionale ha inizio una logomachia (la memoria va al coevo Diplomacy) per decidere se sia opportuno o meno lanciare quel missile, sacrificando eventualmente la vita di una bambina per salvarne molte altre.
Il regista sudafricano Gavin Hood aveva già mostrato con Rendition (2007) il proprio interesse nei confronti dei dilemmi morali connessi con il terrorismo. Qui il tema - declinato sotto la maschera ipocrita della guerra "intelligente" e come tale ridicolizzato dal film - si arricchisce del contrasto tra chi la guerra la combatte sul campo (l'infiltrato keniota che manovra il drone) e chi la dirige dalla stanza dei bottoni, tra una corsa in bagno, una partita a ping pong e una tazza di caffè, con inevitabile effetto straniante su un problema etico sviscerato in maniera tutt'altro che scontata e raccontato con un registro thriller e tanta suspense.
Ultima apparizione per Alan Rickman, qui nei panni di un generale inglese dalle posizioni ondivaghe. 

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