sabato 1 gennaio 2000

Ghost dog – Il codice del samurai (Ghost dog – The way of Samurai)

anno: 1999   
regia: JARMUSCH, JIM  
genere: gangster  
con Forest Whitaker, Victor Argo, Isaach De Bankolé, Cliff Gorman, Richard Portnow, Henry Silva, John Tormey, Tricia Vessey, Camille Winbush    
location. Usa
voto: 8  

"Ghost dog" (un prodigioso Forest Whitaker) è un nero corpulento che alleva piccioni nella baracca dove vive, sita sul tetto di uno squallido palazzo di periferia. Il suo passo è felpato come quello di un gatto che piomba silenzioso sulla preda. Le auto che predilige rubare sono quelle molto costose. Il suo migliore amico è un gelataio di colore che parla solo in francese, dice le sue stesse cose e non si capisce mai con il protagonista. La sua passione sono i libri, che divora con avidità. Il suo codice è quello dei samurai, in ossequio al quale ciascun uomo è debitore e servitore verso colui il quale gli salva la vita. Così, Ghost dog viene incaricato dal suo "signore" di eliminare un rivale della mafia. L'esecuzione, in occasione della quale viene risparmiata la nipote del capomafia, lascia insoddisfatto il sinedrio della cupola. Si scatena così una caccia all'uomo al termine della quale - dopo avere compiuto una carneficina paurosa - Ghost Dog si lascia uccidere proprio dal suo padrone, nella convinzione che "qualunque cosa accada ha una sua ragione".
Straniato e cupo, solcato da siparietti al limite del comico e da intermezzi nei quali i mafiosi si dilettano con i cartoni animati, girato con tecnica sopraffina, Ghost dog ritorna sulle atmosfere di Dead man con un personaggio crepuscolare che rievoca il Leon di Luc Besson, con quella miscela inusitata di disciplina etica e disincantata furia omicida. Un sodalizio perfetto tra film di genere, filosofia orientale e passione cinematografica.    

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