lunedì 16 febbraio 2009

Religiolus - Vedere per credere (Religulous)

anno: 2009   
regia: CHARLES, LARRY   
genere: documentario   
con Bill Maher, Steve Burg, George Coyne, Jerry Cummings, Jose Luis De Jesus Miranda, Reginald Foster, Dean Hamer, Ken Ham, Aki Nawaz, Andrew Newberg, Mark Pryor, Yisroel Dovid Weiss, Tom Cruise, Pat Robertson, Fred Phelps, John McCain, George W. Bush, Kirk Cameron, John Travolta    
location: Usa
voto: 7,5   

Religulous (Religiolus nella versione italiana stupidamente storpiata): ovvero religious e ridiculous. Fuse nella crasi di un'unica parola stanno tutte le intenzioni di questo film di Larry Charles, che riesce finalmente a convogliare quell'attitudine grottesca spesa malissimo nella approssimativa biopic di Masked and anonimous e nel mockumentary Borat. Il regista americano affida al comico Bill Maher (uno che è mezzo cattolico e mezzo ebreo: "quando mi andavo a confessare portavo con me l'avvocato", dice) il compito di intervistare rappresentanti di spicco e adepti delle tre grandi religioni monoteiste e dei loro derivati ("volevo anche intervistare il Papa, ma mi hanno buttato fuori", dichiara): cristianesimo, islam ed ebraismo. Giocato tutto sul filo dell'ironia e in assoluta mancanza di qualsiasi forma di acrimonia antireligiosa, il film mette le religioni di fronte al loro coacervo di contraddizioni, fanatismo, irrazionalità diffusa, ignoranza sconcertante. Ne esce un quadro esilarante che raccoglie le grandi religioni e quelle minori (ci sono i musulmani gay, i Mormoni, Scientology, la setta di marijuana di Amsterdam…) sotto il comune denominatore di un dogmatismo irrazionale e ostinato, oltre che segnato da una colossale ignoranza. Non è necessario avere studiato la storia del cristianesimo per convincersi che - come diceva Umberto Eco - "la Bibbia è tutt'al più una raccolta di storie, peraltro di scarso valore letterario" o che la storia di Gesù ricalca pedissequamente quella del Dio Horus, che continuiamo a festeggiare ogni 25 dicembre ma la cui leggenda inizia 1400 anni prima della nascita di Cristo, o che i Vangeli riconosciuti dalla Chiesa furono scritti diversi decenni dopo la morte di Gesù, o che il Corano contiene passi che incitano alla violenza: sono cose che dovrebbero essere note a tutti. Mantenendo saldamente il timone di un registro ironico e leggero, Maher fa sì che gli intervistati di mettano in ridicolo da soli, evitando - con l'eccezione del pistolotto degli ultimi cinque minuti - di raccontare cose troppo sgradevoli. Come per esempio il fatto che la pena di morte è tuttora contemplata, in via di principio, dal Catechismo cattolico che recita: "2267 - L' insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell' identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l' unica via praticabile per difendere efficacemente dall' aggressore ingiusto la vita di esseri umani", o che in tutti i paesi musulmani vengono tradotti meno libri stranieri di quanti non se ne traducano nella sola Grecia. Alla faccia del dialogo, dell'amore, della tolleranza e della fratellanza.    

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