regia: HOWARD, RON
genere: biografico
con Frank
Langella, Michael Sheen, Sam Rockwell, Kevin Bacon, Matthew Macfadyen,
Oliver Platt, Rebecca Hall, Toby Jones, Andy Milder, Kate Jennings
Grant, Gabriel Jarret, Jim Meskimen, Patty McCormack, Geoffrey Blake,
Clint Howard, Rance Howard, Gavin Grazer, Simon James, Eloy Casados, Jay
White, Wil Albert, Keith MacKechnie, Penny L. Moore, Janneke Arent,
David Ross Paterson, Jennifer Hanley, Robert Pastoriza, Louie Mejia,
Kevin P. Kearns, David Kelsey, James Ritz, Pete Rockwell, Ned Vaughn,
Simone Kessell, Ben Pauley, Noah Craft, Talley Singer, Kaine Bennett
Charleston, Gregory Alpert, Kimberly Robin, Michelle Manhart, Steve
Kehela, Antony Acker, John Kerry, Jenn Gotzon, Googy Gress, Marc
McClure, Joe Spano
location: Usavoto: 7
Nella primavera del 1977 Richard Nixon (Langella), primo presidente della storia americana a essersi dimesso dall'incarico, accetta di lasciarsi intervistare da David Frost (Sheen), un presentatore di talk show inglese che lui ritiene innocuo e che proprio per questo potrebbe tornargli utile in vista di una possibile riabilitazione agli occhi degli americani. Ma Frost inchiodò Nixon sulle responsabilità dello scandalo Watergate, e per "Tricky Dicky" fu la fine della carriera politica.
Dopo l'enorme successo ottenuto a teatro, il testo di Peter Morgan, costruito su fatti realmente accaduti, passa sul grande schermo. Ron Howard - che dopo Apollo 13 e Cinderella man dimostra ancora una volta di riuscire a sfoderare le sue opere migliori quando guarda alla storia del suo Paese - rievoca quello storico duello televisivo come fosse un incontro di boxe. La logomachia vale i ganci, i diretti e i montanti di due pugili, i rispettivi staff di esperti richiamano il ruolo dei preparatori atletici. A fronteggiarsi, sul ring televisivo, ci sono un uomo avido, razzista, astuto e spregiudicato, probabilmente uno dei peggiori presidenti della storia americana, e un dandy ambizioso e volitivo, lo sfidante di turno partito con scarsissima credibilità e nettamente in svantaggio nelle prime tre delle quattro interviste che vennero registrate. Lo spettacolo si trasforma così in una triplice lezione sul cinema, il teatro e la televisione e rimane lì a dimostrare che da quest'ultima si possono trarre grandi vantaggi (Nixon imparò moltissimo dopo aver perso lo scontro presidenziale con Kennedy nel 1960) ma se ne può anche morire, condannati all'oblio e alla solitudine. Il tallone d'Achille del film è nel poco carisma dei due protagonisti, caratteristi abituali chiamati stavolta a interpretare personaggi di grosso calibro.
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