martedì 7 maggio 2002

Casomai

anno: 2002   
regia: D'ALATRI, ALESSANDRO 
genere: sentimentale 
con Stefania Rocca, Fabio Volo, Gennaro Nunziante, Mino Manni, Maurizio Scattorin, Sara D'Amario, Claudio Ridolfo, Paola Bechis, Andrea Collavino, Ada Treves, Michele Bottini, Tatiana Lepore, Francesco Migliaccio, Barbara Fusar-Poli, Alexander Brooks, Annalisa Bugliani, Marica Coco, Davide Colavini, Silvia Colloca, Graziella Comana, Enzino Cortese, Youma Diakite, Giovanni Franzoni, Andrea Jonasson, Maurizio Margaglio, Anna Priori, Mario Scarabelli, Pierrette Strada, Maurizio Tabani, Thomas Trabacchi, Antonella Maria Troise 
location: Italia
voto: 8

Tommaso (l'esordiente Volo) e Stefania (Rocca) stanno per sposarsi. Il loro sembra essere un rapporto perfetto. Ma come potrebbe andare realmente - prova a domandarsi il parroco che celebra l'omelia (Nunziante) - con tutte le difficoltà e i tranelli che la vita impone? Cosa accadrà quando, superati gli esami degli amici, vissuti i primi momenti di estasiante felicità, pronunciate le parole più cariche d'amore, arriveranno i primi problemi economici, i primi silenzi, le serate davanti alla televisione, i tradimenti? Nel suo film più bello, D'Alatri prova a rispondere a questi interrogativi con una sociologia dei sentimenti che ci incanala in quello che sempre di più sembra essere un vero e proprio filone del cinema italiano del 2000, quello della crisi di coppia dei trentenni. Pattinatori in precario equilibrio sul palcoscenico della vita, i due protagonisti tipizzano la condizione di una generazione impaurita, alla ricerca di valori, soffocata da un richiamo perenne al consumo che fa da ingranaggio agli interessi di un capitalismo sempre più spregiudicato. Costruito con una chiave narrativa assai originale, recitato magnificamente, giocato con destrezza sul repertorio di luoghi comuni che inevitabilmente condizionano la vita di coppia, il film di D'Alatri si pronuncia a favore di una maggiore responsabilizzazione del singolo, cerca una qualche forma di felicità possibile e annuncia la chiusura del film con un sottofinale di impagabile poesia.

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