regia: STEVENS, GEORGE
genere: drammatico
con Elizabeth Taylor, Rock Hudson, J.Dean, C.Baker, J.Withers, C.Wills, M.McCambridge, Dennis Hopper, S.Mineo, Robert Taylor, J.Evelyn, E.Holliman, R.Nichols, P.Fix, A.Scourby, F.Bennett, C.Watts, E.Cardenas, C.Craig, M.Hale, S.Wodley, M.A.Edwards, V.Millan, M.Simpson, P.Del Rey, M.Jara, N.Nash, R.Whitley, N.Withing
location: Usa
voto:6
Il gigante è il Texas degli anni '30 fino alla fine dei '50. Ma gigantesco è anche il film: tre ore e mezza di durata per ricostruire la saga familiare dei Benedict. Leslie (Liz Taylor), una giovane di buona famiglia proveniente da Washington, sposa Bick Benedict (Rock Hudson), ricco proprietario terriero di origini texane. I due si stabiliscono nella residenza del marito, vedono morire la brusca sorella di Bick (Mercedes McCambridge), assistono all'arricchimento dello stalliere nullafacente Jett (James Dean, morto durante le riprese in un incidente automobilistico) e constatano con delusione la crescita dei loro figli e la disgregazione della famiglia: Luz (Carroll Baker) è una sgallettata affascinata proprio dal neo-magnate Jett, mentre Jordan (Dennis Hopper) sposa una ragazza messicana. Ma alla fine, sotto l'egida immarcescibile di Leslie - che tanto si era sempre prodigata per aiutare poveri e diseredati, lavoratori e neri - marito e figli riusciranno ad interiorizzare i sani valori della parità civile e della dignità umana. Il più classico dei polpettoni hollywoodiani, tratto dal romanzo di Edna Ferber (che aveva già ispirato Palcoscenico a Gregory La Cava) e sceneggiato da Fred Guiol e Ivan Moffat, ricostruisce attraverso la lente prismatica della famiglia Benedict una delle fasi di maggiore tensione sociale della storia americana del '900. Dalla febbre del petrolio ai nuovi ricchi, fino alla seconda guerra mondiale e al razzismo dilagante negli stati del Sud, Stevens enfatizza i valori civili di ispirazione illuminista perdendosi però in una mega-produzione spesso inutilmente prolissa e non sempre girata con cura.
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