regia: SCORSESE, MARTIN
genere: biografico
con
Willem Dafoe, Barbara Hershey, Harvey Keitel, Paul Grego, Steven Shill,
Verna Bloom, Gary Basaraba, Victor Argo, Michael Been, Paul Herman, John
Lurie, Leo Burmester, Andre Gregory, Alan Rosenberg, David Bowie,
Roberts Blossom, Randy Danson, Peggy Gormley, Irvin Kershner, B.Miller,
R.Spafford, D.Van Thury, T.Arana, D.Russel, N.Persoff, D.Hodson, H.Dean
Stanton, P.Berling, David Bowie, J.Caton
location: Usavoto: 6
Lontanissimo dall'agiografia alla quale ci hanno da tempo abituati i registi in odore di oleografia (primo fra tutti il "nostro" Zeffirelli), Scorsese si avventura sull'irta strada dell'umanizzazione di uno dei grandi dell'umanità, mettendone a fuoco la dimensione umana ed il lento e progressivo cammino verso il riconoscimento di se stesso quale vero Messia. L'ultima tentazione di Cristo è quella che lo rapisce sulla croce, quando, tentato da un Satana nelle vesti di angelo custode, immagina di supplicare Dio che gli risparmiata la vita e restituita una vita normale, con una moglie e dei figli, un lavoro. Nel film, tutto questo avviene soltanto nell'ultima mezz'ora, quando il percorso obbligato della vita di Gesù ha già seguito le tappe canoniche: dalla resurrezione di Lazzaro alla trasformazione dell'acqua in vino, fino alla difesa della Maddalena (Barbara Hershey) e la cacciata dei mercanti dal tempio. Pur peccando qua e là di prolissità (2 ore e 40 sono davvero troppe) nonché di un eccessivo autocompiacimento nella smisurata grandezza figurativa contrassegnata dall'intensa luce giallo-ocra della pellicola che ancora una volta contrassegna il cinema del regista, Scorsese aggiunge ai suoi trofei un'opera destinata a rimanere nella memoria, anche grazie allo stolido clamore suscitato da bacchettoni e parrucconi che nelle scene d'amore tra Gesù e la Maddalena hanno visto qualcosa di talmente oltraggioso da richiedere i picchetti davanti alle sale cinematografiche statunitensi. Il film che, basato sul romanzo di Nikos Kazantzakis e sceneggiato dal grande Paul Schrader, umanizza la figura di Cristo è invece spesso assai lirico e consegna allo spettatore l'altissimo spessore morale del protagonista. Indimenticabile la colonna sonora di Peter Gabriel, impreziosita dalla presenza di artisti del calibro di Jon Hassell, Nusrat Fateh Ali Khan, Shankar e Youssou'n'Dour. Audio fuori sincrono
Nessun commento:
Posta un commento