regia: SCHUMACHER, JOEL
genere: drammatico
con Matthew McConaughey, Samuel L.Jackson, Kevin Spacey, Sandra Bullock, Brenda Fricker, Oliver Platt, Donald Sutherland, Kiefer Sutherland, Ashley Judd
location: Usa
voto: 6
Nello stato del Mississippi, due gradassi violentano, umiliano, seviziano ed infine impiccano, senza ottenerne la morte, una bambina nera. Sapendo come vanno le cose da quelle parti (siamo all'inizio degli anni '60), il padre della bambina (Samuel L.Jackson) si fa giustizia da solo prima che i tribunali bianchi rimettano in circolazione i due galantuomini. Su questo retroscena Schumacher, partendo dal romanzo di John Grisham (ormai un divo di Hollywood, dopo Il socio e Il rapporto Pelican), imbastisce il resto del racconto, che si svolge quasi tutto in aula e vede contrapposti un giovane avvocato progressista difensore dei neri (l'inespressivo Matthew McConaughey) ad un cinico conservatore dalla mutria berlusconiana (l'attore-prezzemolo Kevin Spacey). Il primo, coadiuvato dall'esoterica presenza di una giovane ricercatrice (Bullock), riesce a spuntarla, ma a carissimo prezzo e dopo che il Ku Klux Klan ha fatto razzie ovunque. Di indubbia efficacia narrativa (difficilmente i temi dell'ingiustizia e del razzismo lasciano indifferente il pubblico), Il momento di uccidere si risolve tuttavia in una flebile replica dell'assai più convincente Mississippi burning di Alan Parker. Diversamente dall'opera del regista britannico, qui lo schematismo dell'intreccio si fa prevedibile, i personaggi (specialmente quello della Bullock) improbabili e caricaturali e l'indulgenza verso il sentimentalismo eccessiva. Sutherland padre e figlio gareggiano su sponde opposte: ma Donald stravince in tutti i sensi.
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