regia: SINGER, BRYAN
genere: noir
con Kevin Spacey, Gabriel Byrne, Chazz Palminteri, Stephen Baldwin, Kevin Pollak, Pete Postlethwaite, Benicio Del Toro, Suzy Amis, Frank Medrano, Ron Gilbert, Clark Gregg, Paul Bartel, Giancarlo Esposito, Carl Bressler, Dan Hedaya
location: Usa
voto: 6,5
In un commissariato di Polizia a San Diego, California, Kujan (Palminteri) sta interrogando "Verbal" Kint (Kevin Spacey, premiato con l'Oscar quale migliore attore non protagonista), uno dei due superstiti scampati all'incendio di una nave, mentre l'altro, semicarbonizzato, sta testimoniando in una sala ospedaliera. A sentire Verbal, sembrerebbe che lui e altri quattro, incontrandosi per un confronto all'americana voluto dalla Polizia, miravano a portare a termine un colpo per "sistemarsi". Ma la mano di un fantomatico burattinaio, lo spietato Kayser Sose, li constringe a cose più grandi di loro. Così, quando il gruppo va all'attacco di una nave ungherese carica di cocaina, si scopre che lo stupefacente non c'è e che il motivo della missione ordinata da Kayser Sose è ben diverso... I sospetti di Kujan sembrano convergere su uno dei cinque (Byrne), ma i conti non tornano.
Curando calligraficamente ambientazione e regia, Singer costruisce un meccanismo tutt'altro che a orologeria, sulla falsariga di storie postmoderne che, ormai lontanissime dalla geometrica lealtà di Hitchcock, "vanno avanti a casaccio, tra ridondanze superflue e false piste, confermando che il racconto come intrattenimento, labile concatenazione degli eventi o lo spessore dei personaggi sono valori obsoleti" (Kezich). Così, uscendo dalla sala si ha la sensazione che questo diabolico Kayser Sose abbia raggirato anche noi e che la storia, pur con un finale da manuale e una palpabile tensione, sia in fondo un grosso bluff. Premio Oscar a Christopher McQuarrie per la migliore sceneggiatura originale.
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