martedì 14 febbraio 2006

Cacciatore di teste (Le couperet)

anno: 2006       
regia: COSTA-GAVRAS, CONSTANTIN 
genere: noir 
con Jose' Garcia, Karin Viard, Ulrich Tukur, Olivier Gourmet, Yvon Back, Christa Theret, Geordie Monfils, Thierry Hancisse, Olga Grumberg, Yolande Moreau, Dieudone' Kabongo, Jean-pierre Gos, Vanessa Larre, Serge Lariviere, Jeanne Savary, Luce Mouchel, Philippe Bardy, Marie Kremer, Marie-helene Baleau, Jean-michel Balthazar, Alain Beaufort, Nabil Ben yadir, Michele Berrebi, Robert Borremans, Christophe Brault, Laurence Bremont, Eric Bronchart, Luc Brumagne, Michel Carcan, Marie-pierre Chaix, Pierre Choul, Stephane Csala, Serge Devos, Raphael D'olce, Hugues Faget, Laurence Fremont, Julie Gavras, Romain Gavras, Jean-claude Grumberg, Alain Guillo, Robert Guilmard, Emmanuel Hamon, Alice Kakou, Jean-maurice Knockaert, Gerard Kuhnl, Laurence Lafiteau, John Landis, Marc Legein, Corentin Lobet, Francine Martel, Herve' Pauchon, Abdemarek Radi, Emilie Raffour, Olivier Ravanello, Dominique Reding, Marie-rose Roland, Airy Routier, Renaud Rutten, Catherine Salee, Denis Taurel                
location: Francia
voto: 4 

Dopo 15 anni, Bruno Davert (Garcia), chimico della carta, perde il lavoro. I curricola mandati in giro non servono a nulla. Come fare per tirare avanti, con una moglie (Viard) costretta a barcamenarsi tra tre lavoretti e due figli che vanno ancora a scuola? L'unica possibilità è quella di eliminare la concorrenza. Maldestro e incauto, Bruno recupera la pistola che il padre usava nella II guerra mondiale, va sotto le case delle sue vittime e le fredda a bruciapelo, in pieno giorno. La polizia lo mette persino in guardia sul fatto che qualche serial killer sta facendo piazza pulita dei chimici della carta. Ottenuto il posto, Bruno potrebbe trovarsi nella parte della vittima...
Costa-Gavras dirige un film sui paradossi della "fine del lavoro" con uno stile tra il fumettistico e il grottesco. La pellicola è servita da attori imbarazzanti, il contrasto tra il realismo sociologico e l'assurdità della messa in scena è davvero eccessivo, a conferma del fatto che Z - L'orgia del potere e Music box furono soltanto episodi felici di una carriera mediocre.    

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