domenica 12 febbraio 2017

Smetto quando voglio - Masterclass

anno: 2017       
regia: SIBILIA, SYDNEY 
genere: commedia 
con Edoardo Leo, Valerio Aprea, Paolo Calabresi, Libero De Rienzo, Stefano Fresi, Lorenzo Lavia, Pietro Sermonti, Marco Bonini, Rosario Lisma, Giampaolo Morelli, Luigi Lo Cascio, Greta Scarano, Valeria Solarino, Neri Marcorè    
location: Italia, Nigeria, Thailandia
voto: 3,5 

Dopo lo strepitoso successo al box office ottenuto nel 2014, Sydney Sibilia tenta il bis - in attesa del terzo episodio - con un'operina esilissima, bigiotteria spacciata per articolo di lusso, uno spot interminabile in attesa del capitolo finale. Se nel primo episodio l'idea dei ricercatori universitari precari costretti a reinventarsi extra leges come narcotrafficanti di una smart drug fuori dai listini delle sostanze vietate sollevava in maniera ironica, pur nel suo cerchiobottismo, un problema reale, qui lo spunto viene ripreso in modo appena accennato, mentre la regia preferisce spingere sul pedale del ritmo. A questo giro, infatti, la banda di ricercatori, e con il capo Edoardo Leo costretto dietro le sbarre, deve collaborare con l'ispettore di Polizia Paola Coletti (una Greta Scarano totalmente fuori parte) per rintracciare tutte le droghe sintetiche non ancora illegalizzate che circolano nella capitale. In cambio, tutti i membri della banda si ritroveranno con la Fedi-na penale pulita.
In attesa di smettere quando vogliono (speriamo davvero non oltre il terzo episodio, dove si prevede l'arrivo di Luigi Lo Cascio, che qui concede un cameo), Sibilia cambia radicalmente la squadra di sceneggiatori per offrire al pubblico nient'altro che acqua di rose: effetti speciali (compresa uno spezzone in rotoscope e la devastazione delle terme di Villa Adriana), lunghe citazioni in stile Indiana Jones, siparietti didascalici per presentarci i nuovi innesti della banda - con l'ingegnere Giampaolo Morelli e l'esperto di anatomia Marco Bonini - in gag scult praticamente identiche e cartoline dalla Tailandia e dalla Nigeria. Un vuoto pneumatico di idee riscattato soltanto da qualche battuta azzeccata.    

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