mercoledì 26 aprile 2006

Notte prima degli esami

anno: 2006       
regia: BRIZZI, FAUSTO  
genere: commedia  
con Giorgio Faletti, Cristiana Capotondi, Nicolas Vaporidis, Sarah Maestri, Chiara Mastalli, Andrea De rosa, Eros Galbiati, Valentina Idini, Marco Aceti, Elena Bouryka, Valeria Fabrizi, Ric, Daniela Poggi, Edoardo Costa, Eleonora Brigliadori, Carola Stagnaro          
location: Italia       
voto: 2

Estate 1989. Per i ragazzi dell'ultimo anno di un liceo romano è appena suonata la campanella dell'ultimo giorno di scuola. Li aspettano gli esami di maturità. Luca (Vaporidis) ha più di una preoccupazione: ha insultato il professor Martinelli (Faletti) prima ancora di sapere che sarà proprio lui il membro interno il giorno della maturità. Come se non bastasse, il professore Martinelli è anche il padre di Claudia (Capotondi), la ragazza della quale Luca si è innamorato. I suoi amici non sono da meno: ciascuno con qualche problema da risolvere e tutti che finiscono col dimenticare l'importanza con l'appuntamento all'esame di maturità.
Cominciamo col dire che il biglietto da visita col quale il regista Fausto Brizzi si presenta al suo fortunatissimo esordio dietro la macchina da presa è quello di sceneggiatore di film di altissimo profilo culturale e profonde riflessioni psicologiche come Marry Christmas e tutta la serie di cinepanettoni della ditta Boldi-De Sica. Il passaggio di ruolo, il botteghino e il paese di beoti che è l'Italia di inizio terzo millennio non smentiscono il suo pedigree: il mondo rappresentato da Brizzi è quello in cui la caduta del muro di Berlino rappresenta un'occasione per un pellegrinaggio turistico, in cui i sessantottini sono delle carogne nostalgiche di Woodstock dedite ai cannabinoidi e gli esami sono una formalità da sbrigare senza tante cerimonie, tanto poi ci penserà la vita a dare il giusto premio ai furbi. Il messaggio che passa per questo film sciattissimo (l'ambientazione è didascalica e le citazioni sbagliate in almeno un paio di casi, il lessico non conforme a quello in voga all'epoca: si sente persino dire "pusher" e "una cifra", termini che non usava nessuno) si muove tra la fenomenologia à la Venditti (dal cui infimo repertorio canoro il titolo del film) e lo scimmiottamento di sicuro successo di Muccino.    

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