lunedì 21 febbraio 2022

Per Lucio

anno: 2021
regia: PIETRO MARCELLO
genere: documentario
con Lucio Dalla, Umberto Righi, Stefano Bonaga
location: Italia
voto: 8 

Attenti alla preposizione: il documentario di Pietro Marcello non è un film su Lucio (Dalla) ma per Lucio Dalla. Con piglio etnografico, una coraggiosissima scelta nelle immagini di repertorio e una selezione delle canzoni che non ammicca mai al lato più commerciale del cantautore bolognese, Marcello dà vita a un ritratto che non ha nulla di agiografico e che scardina completamente i canoni del genere. Niente found footage, niente interviste a una selva di testimoni. Qui - in un dialogo a tavola che è la vera cifra contenutistica del film - troviamo due amici di vecchia data di Dalla: Umberto Righi (Tobia per i più intimi), suo manager storico fin dagli esordi, e Stefano Bonaga, filosofo di grosso calibro e sodale fin dall'infanzia del pirotecnico cantautore. Su questo dialogo a due, che pur decantando il talento di Dalla non fa mistero di certi suoi vezzi (l'acquisto compulsivo di appartamenti, l'inclinazione alla menzogna), si innervano le immagini di film precedenti di Marcello (Il passaggio della linea), che fanno da complemento a canzoni lasciate andare quasi per intero (Il parco della luna). E infatti nel film c'è di musica ce né moltissima, tratta - a ragione - soprattutto dai capolavori che Dalla scrisse col poeta Roberto Roversi. La dedica Per Lucio si fa così estremamente personale, rimarcando le scelte stilistiche che altrove hanno caratterizzato lo stile di Marcello (la fotografia ambrata), con una selezione di brani che lascia spazio al talkin' di È lì, al grammelot de La borsa valori e che fa di Mille miglia prima e seconda un film nel film sull'epoca d'oro delle corse automobilistiche: quella di Varzi, Campari, Borzacchini e Nuvolari. Un film totalmente libero, una testimonianza nient'affatto convenzionale dedicata a un autore che - come si vede in una delle tante, inedite immagini di repertorio - poteva permettersi di parlare da pari a pari con Craxi, Arbasino, Strehler e Ronchey.
Dopo Martin Eden, Pietro Marcello si conferma come uno degli autori più originali e innovativi del nostro cinema.