sabato 9 dicembre 2023

Il fornaio (The Baker)

anno: 2022
regia: JONATHAN SOBOL
genere: thriller

con Ron Perlman, Harvey Keitel, Elias Koteas, Joel David Moore, Varun Saranga, Emma Ho, Ronnie James Hughes, Amber Ashley Smith, Samantha Kaine, Caroline Raynaud, Vincent Bouillon, Dax Ravina, Paolo Mancini, Adam Moryto, Ben Milord, Marc David, Yann Brouet, Vincent 
Bersoulle, Ashley Crowe, Jim Wrigley, Michael McLaughlin, Chelsea Flynn, Adam Slobidian, Billy Paquin, Meliza Abril, Damián Vázquez, Larissa Iwazaki, Todd Shipster, Leroy Rodriquez, Jasper Nielson, Sonia Sajnani, Bob Moseley, Ella Rahmani, Ashley Roque, Jeton Bennett, Lloyd Barker, Alexis Germain, Bodhi Eryou, Teri Bilewitch, Chad Modden, Kaia Lilford, Trish Langfitt, Amber Smith
nazionalità: USA
voto: 4

Un anziano ex graduato delle forze speciali (Perlman) si trova costretto a rispolverare il suo repertorio di arti marziali quando il figlio (Moore), che non vede da anni, si fa coinvolgere in una brutta storia di traffico di droga. All'uomo, che nel frattempo conduce una tranquilla vita da fornaio, viene così lasciata in "eredità" la nipote (Emma Ho), una ragazzina cleptomane, inaffidabile, testarda e petulante, nonostante il mutismo autoimposto. Il vecchio si troverà così a doversela vedere con i malavitosi e a prendersi cura della bambina.
Solito film fracassone made in USA, che consegna al corpulento settantenne Ron Perlman l'indiscusso ruolo di protagonista. Siamo dalle parti dei millanta film interpretati da Liam Neeson, con la differenza che qui botte e sganassoni vengono solubilizzati nel Grand Guignol, la trama è ridotta al minimo sindacale, i siparietti tra nonno e nipote sono tanto stucchevoli quanto indigesti e allo spettatore viene negato anche il gusto di scene action all'altezza della situazione. Che poi è l'unico motivo per cui si mette il cervello in naftalina per un paio d'ore.

sabato 22 aprile 2023

As bestas - La terra della discordia

anno: 2022
regia: RODRIGO SOROGOYEN
genere: thriller
con Denis Ménochet, Marina Foïs, Luis Zahera, Diego Anido, Marie Colomb, Luisa Merelas, José Manuel Fernández y Blanco, Federico Pérez Rey, Javier Varela, Xavier Estévez nazionalità: Spagna, Francia
voto: 8

Antoine (Menochet) ha smesso di insegnare in Francia per andare a vivere con sua moglie (Foïs) tra le montagne della Galizia. È qui che la coppia intende stare a contatto con la natura, coltivando un orto e ristrutturando le case abbandonate del posto, nella speranza che quel luogo possa un giorno ripopolarsi. Ma i nuovi arrivati non piacciono a due fratelli, loro vicini di casa, che leggono la mancata sottoscrizione della vendita di quei terreni a una compagnia per l'energia eolica come una grande occasione sprecata. I rapporti tra Antoine e i vicini si fanno sempre più tesi, fino a quando non accade l'inevitabile. E qui - senza spoilerare oltre - il film diventa un altro film, nel quale la rabbia lascia spazio alla riflessione, l'impazienza alla pazienza, l'impulso alla ragione, lo scontro alla cura.
Dopo il notevole Il regno, Rodrigo Sorogoyen - che ha scritto il copione a quattro mani con Isabel Peña - firma un apologo sulla dialettica impossibile tra natura e cultura. Quelle che in apparenze sono solo scaramucce, viziate dalla xenofobia, tra vicini di casa, filtrate attraverso il prisma della cultura - che per i villain del posto si traducono in parlantina, manipolazione, supponenza - diventano una forma di lotta di classe. E se nulla può il civilissimo ex professore, ben altro risultato raggiunge lo stoicismo con cui sua moglie affronta la questione, con una sfida dialettica che - in una delle tre scene madri del film - si sposta sul confronto con la figlia civilizzatissima, ma protesa ad abbracciare tutt'altri valori e a dare un senso assai diverso alla parola amore. Servito da un cast in stato di grazia e girato benissimo - tra campi lunghissimi, primissimi piani e riprese a macchina ferma - As bestas (dal nome di una festa galiziana con cui gli autoctoni cercano di tagliare la criniera ai cavalli immobilizzandoli con la sola forza fisica, come nella scena che apre il film) è un film potente, stratificato, che - a partire dal modello di film come Cane di paglia e L'inquilino del terzo piano - si presta a una lettura complessa dei rapporti umani, per i quali civiltà e denaro possono essere valori profondamente diseguali.

martedì 3 gennaio 2023

Chet is Back - Chet Baker in Italia

anno: 2018
regia: NELLO CORREALE
genere: documentario
con Chet Baker, Fabrizio Bosso, Lars Bloch, Enrico Intra, Maurizio Giammarco, Carla Marcotulli, Rita Marcotulli, Phil Markowitz, Massimo Nunzi, Marco Patrignani, Enrico Pieranunzi, Lillo Quaratino, Enrico Rava, Eugenio Rubei, Mario Cantini, Franco Cerri, Nicola Stilo, Giovanni Tommaso, Mauro Zazzarini
nazionalità: Italia
voto: 6 

Prima di morire, precipitando da un albergo di Amsterdam, il grande trombettista jazz Chet Baker per un periodo visse anche in Italia (e a Roma), dove si esibì con molti musicisti italiani. I quali raccontano il mito, le sue traversie, la sua poetica, in un documentario che, con l'immancabile found footage e stralci dai concerti d'epoca, annovera molte testimonianze e qualche ritaglio di intervista allo stesso Baker, musicista maudit con tanti problemi con l'eroina, ma capace di padroneggiare anche la lingua italiana.


venerdì 2 dicembre 2022

Overdose

anno: 2022
regia: OLIVIER MARCHAL
genere: poliziesco
con Sofia Essaïdi, Assaad Bouab, Alberto Ammann
voto: 6,5
location: Francia

Tra la Catalogna e la Francia, alcuni poliziotti attendono di prendere con le mani nel sacco un gruppo di narcotrafficanti senza scrupoli che stanno per scambiare una enorme partita di droga. Tra loro, un infiltrato e un assassino di due bambini di cui le analisi del DNA non hanno ancora rivelato l'identità. L'operazione si rivelerà ben più difficile del previsto e la conta dei morti salirà ora dopo ora.
Dedicato a Jean-Paul Belmondo - da poco scomparso - il film dell'ex poliziotto Olivier Marchal ritrova i fasti di 36 Quai des Orfevres e L'ultima missione con un polar crudo, parecchio contorto nella narrazione e violentissimo, nel quale non si fa alcuno sconto alla sensibilità dello spettatore. Ma il regista francese sa quello che racconta e, pur partendo dalla finzione del romanzo di Pierre Puchairet Mortels trafics, ci procura un'overdose di action tra criminali senza sadici e scrupoli, poliziotti disperati, tossici e puttane, in un'opera dove i sentimenti hanno la durata di un battito d'ali e disperazione e solitudine sono la sola cifra possibile di questa umanità costretta - da una parte o dall'altra - a un contatto costante con lo spettro del Male.

giovedì 9 giugno 2022

Il coraggio di essere Franco

anno: 2022
regia: ANGELO BOZZOLINI
genere: documentario
con Franco Battiato, Alice, Cristina Battiato, Sonia Bergamasco, Giada Colagrande, Marco "Morgan" Castoldi, Willem Dafoe, Antonio Scurati, Giovanni Caccamo, Marco Travaglio, Francesco Messina, Roberto Masotti, Juri Camisasca, Luca Madonia, Carlo Guaitoli, Vittorio Sgarbi, Pino Pischetola, Gianfranco D'Adda, Massimo Stordi, Guidalberto Bormolini, Francesco Cattini, Stefano Senardi, Daniela Sangiorgio, Antonio Ballista, Bruno Tibaldi
location: Italia
voto: 7

A un anno dalla morte di Battiato (Francesco all'anagrafe), il regista Angelo Bozzolini ne ricostruisce la traiettoria artistica e umana con encomiabile rigore filologico. Nel documentario non solo ritroviamo una gran quantità di materiale di repertorio inedito, che restituisce un ritratto sorprendente del grande cantautore catanese, ma anche un superbo found footage (imperdibile la chioma ipertricotica degli anni Settanta e la mise con pantaloni a stelle e strisce). Il film spazia tra gli stenti degli esordi, a suon di smielate canzoncine insipide e la partecipazione a Un disco per l'estate), l'epoca dei grandi successi (a cominciare da La voce del padrone) e la collaborazione con il filosofo Manlio Sgalambro, senza dimenticare la breve, quanto infelice, esperienza come regista cinematografico. Su tutto, però, domina largamente la componente spirituale, presto trasformata in autentica ossessione, ampiamente sottolineata dalle testimonianze di padre Bormolini e del monaco buddista Massimo Stordi. A contribuire a dare voce e consistenza a questo affresco polifonico contribuiscono testimonianze più rilevanti (tra le quali - dispiace ammetterlo - quella di Vittorio Sgarbi, unita a quelle di Alice, Antonio Scurati e Marco Travaglio) e altre decisamente trascurabili (a cominciare da quelle di della nipote Cristina, e a continuare con i deliri di Morgan e le banalità a propulsione termonucleare di Sonia Bergamasco). Il tutto, come un sigillo, chiuso dalla puerile e fastidiosa canzoncina di Morgan sui titoli di coda. Non pervenuta alcuna traccia di vita affettiva nella vita dell'artista di Ionia.


martedì 3 maggio 2022

Io tu noi, Lucio

anno: 2022
regia: GIORGIO VERDELLI
genere: documentario
con Lucio Battisti, Sonia Bergamasco, Renzo Arbore, Mario Arlati, Dario Baldan Bembo, Edoardo Bennato, Mario Biondi, Claudio Bonivento, Claudio Buja, Tony Cicco, Mauro Coruzzi, Colapesce, Giorgio Conte, Franco Daldello, Gianni Dall'Aglio, Antonio Di Martino, Tony Esposito, Nicolò Fabi, Mario Luzzatto Fegiz, Eugenio Finardi, Fernando Fratarcangeli, Ricky Gianco, Cristiano Godano, Daniele Ippolito, Mario Lavezzi, Le Vibrazioni, Canio Loguercio, Massimo Luca, Maurizio Malabruzzi, Mara Maionchi, Roberta Marten, Roby Matano, Ermal Meta, Mogol, Alice Montalbetti, Pietruccio Moltalbetti, Franco Mussida, Gianna Nannini, Massimiliano Pani, Claudio Pascoli, Alberto Radius, Ron, Vasco Rossi, Alberto Salerno, Andrea Sannino, Jack Savoretti, Riccardo Scamarcio, Shel Shapiro, Mauro Spenillo, Vince Tempera, Paola Turci, Majid Valcarenghi, Maurizio Vandelli, Carlo Verdone, Geoff Westley, Franco Zanetti, Donato Zoppo
location: Italia
voto: 5

Una parte non irrilevante della discografia di Lucio Battisti è stata prodotta in assenza del paroliere Mogol. A quest’ultimo, nella fase finale della carriera artistica del musicista di Poggio Bustone, si sostituirono prima la moglie Grazia Letizia Veronese, quindi un funambolo della parola come Pasquale Panella, a cui Mogol (che peraltro rimedia la solita figuraccia dell’avido con la storia dei diritti d’autore) avrebbe a malapena potuto spicciare casa. Se esiste un valore nel documentario che Giorgio Verdelli, specialista del genere, ha dedicato all’autore di capolavori come Il mio canto libero, La collina dei ciliegi e La canzone dl sole, questo sta proprio lì: nell’aver ricordato anche una parte cospicua e importante del canzoniere battistiano. Al di là di questo, il documentario consiste in un assemblaggio scialbo di found footage e testimonianze di gente come Colapesce e Dimartino, cantanti dall’imbarazzante calata vernacolare che non dovrebbero partecipare nemmeno a qualche recital parrocchiale. Il che è un ulteriore motivo di interesse del film, perché ci mostra in quali abissi sia precipitata – a furia di X Factor e amenità del genere – la canzone italiana. Sulla presenza di Sonia Bergamasco, messa lì come voce on a chiosare qualche aneddoto della carriera di Battisti, bisogna stendere il più pietoso dei veli.