lunedì 29 giugno 2009

Un gioco da ragazze

anno: 2007   
regia: ROVERE, MATTEO  
genere: drammatico  
con Chiara Chiti, Filippo Nigro, Nadir Caselli, Desirée Noferini, Valentina Carnelutti, Stefano Santospago, Giorgio Corcos, Valeria Milillo, Franco Olivero, Elisabetta Piccolomini, Tommaso Ramenghi, Chiara Martegiani, Chiara Paoli, Diana Albo, Eleonora Ceci, Daniela Fontani, Cecilia Carponi, Pietro Matteucci, Lorenzo Fiuzzi, Federico Felicissimo  
location: Italia
voto: 3

Figlia di gente ricchissima, Elena (Chiti), 17enne iscritta in un esclusivo liceo di Lucca, insieme a due sue amiche non fa che provocare le altre compagne e disturbare in classe. Il professore di lettere (Nigro) tenta di rabbonirla e lei, impermeabile a qualsiasi tentativo di redenzione, riesce a devastargli la vita.
Il 25enne Matteo Rovere, all'esordio nel lungometraggio, racconta una storia di bullismo tratta dal romanzo omonimo di Andrea Cotti e cosceneggiata da Sandrone Dazieri senza alcuna sensibilità psicologica né sociologica. Il racconto non riesce ad andare oltre il ritratto di una psicopatica con il corredo di tutti i luoghi comuni possibili. Professori e figure di contorno assolutamente improbabili.    

domenica 14 giugno 2009

Sin City (Frank Miller's Sin City)

anno: 2005   
regia: MILLER, FRANK * RODRIGUEZ, ROBERT   
genere: fantastico   
con Jessica Alba, Rosario Dawson, Elijah Wood, Bruce Willis, Benicio Del Toro, Michael Clarke Duncan, Carla Gugino, Josh Hartnett, Michael Madsen, Jaime King, Brittany Murphy, Clive Owen, Mickey Rourke, Nick Stahl, Marley Shelton, Arie Verveen, Ethan Maniquis, Jude Ciccolella, Natalie Hess, Katherine Willis, Ken Thomas, Scott Teeters, Jeff Schwan, Jason McDonald, Greg Ingram, Penny Drake, Chelsea Bulte, Jason Douglas, Sherrell Murphy-Ramos, Alexis Bledel, Devon Aoki, Chris Warner, Makenzie Vega, Frank Miller, Rick Gomez, Tommy Nix, Rutger Hauer   
location: Usa
voto: 5,5

Sullo sfondo di Sin city si compongono diverse storie. Un killer dalla pelle dura vuole vendicare la morte della prostituta di cui si è innamorato. Un poliziotto prossimo alla pensione dà la caccia a un serial killer pedofilo. Un detective cerca di mettere al riparo le prostitute di Sin City per evitare rappresaglie.
Girato in uno splendido bianco e nero con intarsi di colore e contrasti cromatici esasperati, luci taglienti, scheggiate e figurativamente strepitose, il film tratto dai fumetti di Frank Miller è un'opera gotica e nerissima dalle atmosfere notturne, con incisi grotteschi, umorismo macabro ed esagerazioni da grand guignol che tanto piacciono al sodale di Robert Rodriguez, Quentin Tarantino, qui in veste di ospite speciale. Nel tripudio di immagini memorabili e cast all stars ciò che davvero ridimensiona il tutto è la pochezza del plot narrativo, diseguale nelle diverse storie ma mai particolarmente avvincente e troppo incline agli stereotipi del poliziesco.

venerdì 12 giugno 2009

Uomini che odiano le donne (Män som hatar kvinnor)

anno: 2009       
regia: OPLEV, NIELS ARDEN
genere: giallo
con Michael Nyqvist, Noomi Rapace, Lena Endre, Sven-Bertil Taube, Peter Haber, Peter Andersson, Marika Lagercrantz, Ingvar Hirdwall, Björn Granath, Ewa Fröling, Per Oscarsson, Michalis Koutsogiannakis, Annika Hallin, Sofia Ledarp, Thomas Köhler, Gösta Bredefeldt, Jacob Ericksson, David Dencik, Reuben Sallmander, Georgi Staykov, Christian Fiedler, Margareta Stone, Yasmine Garbi, Nina Norén, Stefan Sauk, Fredrik Ohlsson, Gunnel Lindblom
location: Svezia
voto: 7,5

Mikael (Nyqvist), giornalista d'assalto e direttore della prestigiosa rivista Millennium, viene assoldato da un miliardario (Traube) per indagare sulla scomparsa della nipote, avvenuta 40 anni prima. Con l'aiuto di una giovane hacker punkabbestia (Rapace), Mikael scopre una serie di delitti che sembrano essere accomunati da fanatismo filonazista. Forse anche il caso su cui sta indagando ricade tra questi…
Girato a ridosso dell'enorme successo editoriale del romanzo omonimo scritto da Stieg Larsson, Uomini che odiano le donne è un giallo che miscela la cura per il dettaglio (Blow up, I misteri del giardino di Compton House) con il tema della vendetta al femminile (Kill Bill, La sposa in nero) e le possibilità della tecnologia. Fluviale nella durata (due ore e mezza) e dosato nel ritmo, il primo film tratto dalla trilogia Millennium è un blockbuster per palati senza eccessive pretese, un buon prodotto di genere dai registri algidi e crepuscolari, con una scena di stupro tra le più agghiaccianti che si siano viste al cinema.    

martedì 2 giugno 2009

Vincere

anno: 2009       
regia: BELLOCCHIO, MARCO 
genere: storico 
con Giovanna Mezzogiorno, Filippo Timi, Fausto Russo Alesi, Michela Cescon, Pier Giorgio Bellocchio, Corrado Invernizzi, Paolo Pierobon, Bruno Cariello, Francesca Picozza, Simona Nobili, Vanessa Scalera, Giovanna Mori, Patrizia Bettini, Silvia Ferretti, Corinne Castelli, Fabrizio Costella 
location: Italia
voto: 5 

Prima di diventare il Duce, Benito Mussolini (Timi) ebbe una storia d'amore con Ida Dalser (Mezzogiorno), dalla quale nacque un figlio, Benito Albino. Lasciata la direzione dell'Avanti! e accantonata ogni istanza anticlericale e progressista, Mussolini si disfò senza molte remore proprio della donna che per lui aveva dato via qualsiasi cosa, facendola internare in un manicomio e spedendo il bambino in un istituto per orfanelli.
Tratto dal breve saggio di Alfredo Pieroni ("Il figlio segreto del Duce", ed. Garzanti), il film di Bellocchio si muove tra verità storica e ipotesi narrativa. Il mancato ritrovamento della documentazione che attesterebbe il matrimonio di Mussolini con la Dalser nonché del certificato di nascita del piccolo Benito Albino non danno certezze sulla vicenda che l'attenta documentazione storica di Pieroni sembrerebbe corroborare. Bellocchio la traduce su pellicola con un flusso narrativo discontinuo, scantonamenti onirici, immagini di repertorio dell'Istituto Luce, imbarazzanti scene di massa e i consueti riferimenti ai tòpoi classici del suo cinema, dalla figura paterna autoritaria (I pugni in tasca) all'istituzionalizzazione psichiatrica (Matti da slegare). Sulla scena ci sono Giovanna Mezzogiorno che recita Giovanna Mezzogiorno - un po' accessi isterici, un po' occhioni da cerbiatta, come se stesse ancora sul set de L'ultimo bacio - e Filippo Timi che recita Filippo Timi, costantemente sopra le righe (ma con un personaggio come Mussolini ci sta tutto). Se sul piano squisitamente filmico la memoria corre veloce a un'opera come Changeling, con abissali distanze in termini di qualità cinematografica, sul piano storico è impossibile non cogliere le analogie con i vizi privati del nano di Arcore.